L’ex consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump è pronto a vuotare il sacco? Ma potrebbe essere già vuoto.
In un comunicato anticipato già ieri da Shane Harris, Carol Lee e Julian Barnes per il Wall Street Journal, l’avvocato di Michael Flynn ha confermato che sono in corso trattative tra il proprio cliente e i comitati per l’Intelligence di Camera e Senato per garantirgli l’immunità da eventuali accuse sul caso “Russiagate,” che investiga sulla collaborazione tra il comitato elettorale di Donald Trump e i servizi segreti russi.
L’ex consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump, dimessosi a capo chino dopo aver ammesso di aver intrattenuto rapporti con l’ambasciata russa all’insaputa del vice–presidente Mike Pence, era relativamente sparito dalla scena politica in questo mese — a parte un breve exploit in cui era emerso il suo coinvolgimento anche in intrighi con il governo turco per consegnare Fethullah Gulen a Erdogan senza passare dai binari dell’estradizione — probabilmente perché stava organizzando una propria difesa.
Flynn durante la campagna elettorale era uno dei membri più giustizialisti della brigata di Trump — o forse, tra i più misogini — non perdendo mai un giorno senza attaccare Clinton per le sue questioni giudiziarie, vere e presunte che fossero.
Molti dei commenti di Flynn sono oggi tristemente divertenti, dal passaggio a Meet the Press di Chuck Todd dove commentava i cinque assistenti di Clinton a cui era stata garantita immunità dicendo “A chi viene data l’immunità, beh, è probabile abbiano commesso un crimine,” alle infinite tirate su Twitter — che trovate in una galleria qui sotto da ascoltare con sottofondo musicale.
https://www.youtube.com/watch?v=R2KzZQaXLN4
A statement by counsel to General Flynn. pic.twitter.com/JQs90OI2OY
— Robert Kelner (@robkelner) March 30, 2017
“Il generale Flynn ha una storia da raccontare, e vuole raccontarla davvero, se le circostanze lo permetteranno,” dice il comunicato dell’avvocato Robert Kelner, “Nessuna persona ragionevole sotto consiglio legale sarebbe pronta a porsi sotto interrogatorio in un ambiente così politicizzato, da caccia alle streghe, senza garanzie di non finire anche lui sotto inchieste ingiuste.”
A dirla tutta c’è stata una persona, in memoria recente, che si è sottoposta a uno scrutinio del genere — senza promesse di immunità su nessuno dei presunti capi d’accusa. Per undici ore e undici minuti.
Flynn, come abbiamo visto uno dei sostenitori più focosi di Trump nella caccia alla strega, potrebbe tornare sulla scena pubblica ben diverso da come ci si aspetti. Il suo avvocato, Robert Keller, è tutto tranne che un sostenitore di Trump, membro della assurdamente minoritaria frangia di repubblicani che si sono rifiutati di votare per il bancarottiere newyorkese.
In the absence of a sound GOP option for President, I'll be voting for @Evan_McMullin and @mindyfinn as write-ins on the Maryland ballot.
— Robert Kelner (@robkelner) October 15, 2016
È possibile che, per accelerare la pressione pubblica sul presidente, i comitati dell’Intelligence decidano di garantire l’immunità al generale.
Immunità, che, presumiamo, sarebbe totale: ovvero il Dipartimento di giustizia si troverebbe impossibilitato a processare Flynn per qualsiasi reato confessasse o emergesse nel contesto delle indagini — anche una rapina a mano armata.
Immunità sì o immunità no, ci permettiamo di immaginare che “la storia che ha da raccontare” l’ex consigliere in realtà non interessi granché all’FBI. Infatti, confrontando le informazioni rivelate al Journal con la dichiarazione di Keller, si nota una discrepanza: secondo le prime ricostruzioni, Flynn aveva chiesto l’immunità all’FBI prima che ai comitati — forse per tenere un tono più basso. In ogni caso, dagli sviluppi di oggi è possibile trarre solo due conclusioni: o il brief di Harris, Lee e Barnes era perfetto su ogni fronte tranne che per questo dettaglio, o l’FBI ha già risposto a Flynn, e ha risposto picche.
Il fatto stesso che Keller abbia scelto di presentare la richiesta pubblicamente indica che Flynn potrebbe non avere, in realtà, rivelazioni scottanti: altrimenti il solo rivelare di avere informazioni potrebbe avere un impatto negativo sulle indagini. La scommessa è che qualcuno nei comitati abbocchi per continuare a esercitare, sacrosante, pressioni politiche. Ma a giudicare dai primi commenti, sembra che la nave non salperà.