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foto via X @UNRWA

Il gruppo di revisione indipendente che aveva il compito di investigare sulle accuse del governo Netanyahu VI contro l’UNRWA ha pubblicato il proprio report conclusivo. Non sorprendentemente si sottolinea che Israele non ha mai fornito le millantate prove che l’agenzia ONU avesse dato lavoro a operativi di Hamas coinvolti nella controffensiva del 7 ottobre. L’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, che ha guidato il gruppo di revisione, ha dichiarato che il “sistema di regole e i meccanismi e le procedure” disposte all’UNRWA “sono le più elaborate all’interno del sistema delle Nazioni Unite,” “precisamente perché è un problema complesso lavorare in un ambiente così complesso e suscettibile.” Durante queste 9 settimane il gruppo ha condotto 200 interviste, ha incontrato le autorità israeliane e palestinesi, e discusso con 47 paesi e organizzazioni. Il report raccomanda alle Nazioni Unite di creare una “unità di investigazione per la neutralità” centralizzata, aggiornare il proprio Codice etico e implementare ulteriori passaggi di screening per chi si candida a lavorare per l’UNRWA. Il portavoce del segretario generale, Stéphane Dujarric, ha rilasciato una dichiarazione, in cui si legge che Guterres ha accettato i suggerimenti, e che il commissario generale Lazzarini lavorerà per stabilire un piano d’azione per implementare le raccomandazioni.

Le accuse israeliane contro l’UNRWA sono costate all’organizzazione finora 450 milioni di dollari in donazioni cancellate o sospese. Alcuni dei donatori più grandi non torneranno nell’immediato futuro: a fine marzo, a poche settimane dalla pubblicazione di questo report definitivo, i leader del Congresso statunitense e la Casa bianca si sono accordati per sospendere le donazioni all’UNRWA almeno fino a marzo 2025. Il gruppo di revisione ha consigliato all’agenzia di rilasciare aggiornamenti più frequenti ai propri donatori, compresi “briefing sull’integrità,” per evitare di trovarsi nuovamente esposta ad accuse non sostanziate. Il report loda anche l’agenzia per aver “lavorato con consistenza per garantire la neutralità dell’istruzione” fornita nelle proprie scuole — gli autori citano 3 studi che accusavano i materiali educativi UNRWA di antisemitismo, e rilevano che due studi non presentano nessun esempio in sostegno delle proprie tesi, mentre il terzo cita due esempi che sono stati entrambi già rimossi o corretti.

Il report conclude che “in assenza di una soluzione politica tra Israele e i palestinesi, l’UNRWA rimane fondamentale per garantire aiuti umanitari e servizi sociali essenziali, in particolare per la salute e l’istruzione, per i rifugiati palestinesi a Gaza, in Giordania, in Libano, in Siria e in Cisgiordania” — così fondamentale da essere “insostituibile e indispensabile per lo sviluppo umano ed economico dei palestinesi.” Il ministro degli Esteri palestinese ha chiesto agli stati che negli scorsi mesi avevano cancellato o sospeso le proprie donazioni di “riconsiderare le proprie decisioni.”


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