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foto CC NIAID

I vaccini attualmente a disposizione sono efficaci — ma la variante è comunque molto contagiosa e sta avendo effetti drammatici in India

Ieri, rispondendo a una domanda al G7, Draghi si è espresso sulla variante Delta, il cui diffondersi sta preoccupando il Regno Unito e molte altre regioni: “Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall’Inghilterra, ma questa situazione al momento non c’è, non ci siamo ancora.” Il presidente del Consiglio era, diciamo, poco aggiornato: i casi nel Regno Unito stanno aumentando da metà maggio, e i dati più recenti di Public Health England indicano che la variante Delta costituisce più del 90% dei nuovi casi: i dati di ieri registrano un aumento di 2000 casi giornalieri rispetto al numero di positivi conteggiati domenica scorsa.

L’aumento di casi nel Regno Unito è il primo esempio di come il contagio si può diffondere anche in un paese con una buona percentuale di persone vaccinate, e preoccupa molto il governo, che infatti sta valutando di rimandare la fine delle ultime misure anti–contagio. Secondo un retroscena dell’Independent, il governo britannico è arrivato alla conclusione che si tratti della soluzione migliore, perché l’alternativa sarebbe un pericoloso “effetto yo-yo” (sic) di restrizioni — anche se la decisione si tradurrà in migliaia di eventi pubblici e matrimoni che andranno cancellati.

La stampa italiana è molto felice di essere allarmista riguardo al rischio di infezione delle persone già vaccinate, in particolare dopo la conferma che la persona che ha contratto la variante Delta e parte del focolaio della palestra Virgin di via Amadeo a Milano aveva già ricevuto due dosi di vaccino. Nei dati pubblicati l’11 giugno dal governo britannico si legge di 42 morti causate dalla variante delta, di cui 12 di persone completamente vaccinate e 7 che hanno ricevuto una sola dose. 30% delle persone morte già vaccinate è un numero che fa paura, ma che è facilmente spiegabile: le persone completamente vaccinate sono in larga parte quelle meno giovani, che prima costituivano una parte preponderante delle morti per Covid–19, per cui in realtà il numero è indice di quanto la vaccinazione sia efficace. In generale, come sappiamo, i vaccini sono molto efficaci, ma a prescindere dal ceppo non sono prevengono il 100% delle infezioni da Covid–19, per cui con l’aumento delle persone vaccinate inevitabilmente aumenta anche in termini assoluti il numero — molto ristretto — di persone che nonostante siano vaccinate si ammalano.

Il motivo per cui la variante Delta deve preoccupare è un’altro: si tratta di una variante molto più rapida nel diffondersi e con un tasso di mortalità molto più alto anche tra la popolazione non vaccinata, che si diffonde mentre a livello globale la campagna di vaccinazione è ancora molto indietro. I dati statistici che stanno arrivando dall’India in questi giorni sono drammatici: in Madhya Pradesh — il quinto stato più popoloso dell’India — il numero di morti in eccesso nei primi cinque mesi di quest’anno è 42 volte superiore al numero di morti per Covid–19 confermate, con una vera e propria esplosione durante i mesi di aprile e maggio. Ovviamente non tutte le morti in eccesso sono riconducibili al Covid–19, ma si tratta comunque di numeri allarmanti. Il Madhya Pradesh è il secondo stato per superficie dell’India, e ha una popolazione molto giovane e molto poco urbanizzata: ciononostante, il numero di morti per il mese di maggio potrebbe essere ancora più alto, perché l’aggregazione dei dati richiede tempo.

Per i paesi con un numero alto di persone vaccinate lo scenario è diverso: uno studio pubblicato sul Lancet sostiene che, tra 250 persone, il 79% dei vaccinati con una dose di Pfizer ha avuto una risposta neutralizzante alla variante Delta — ma l’età media dello studio era di 40 anni, e non si conosce la risposta nei meno giovani. Un altro studio pubblicato la settimana scorsa su Nature, svolto su persone che hanno ricevuto due dosi, conferma l’efficacia dei vaccini oggi a disposizione contro la variante Delta — anche se, come per la variante Beta, si misura una rilevante capacità di “evasione.” Questa differenza di rischio tra chi è vaccinato e chi no aggraverà la disuguaglianza all’interno degli stati più ricchi del mondo, ma soprattutto mette in evidenza il “fallimento morale imperdonabile” della comunità internazionale nel garantire l’accesso al vaccino dei paesi meno ricchi e più sfruttati del mondo.

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