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in copertina, foto CC European Union, 2020

L’ultimo strappo di Boris Johnson con l’Unione europea è così grave da compromettere anche il trattato commerciale con gli Stati Uniti. Ma mentre il Regno Unito gioca d’azzardo con il proprio futuro, in Europa la Brexit interessa ancora a qualcuno?

Dopo giorni di voci, critiche, cablo filtrati alla stampa, il governo britannico ha pubblicato il testo del controverso Internal Market Bill, con cui Boris Johnson rimette in discussione uno dei punti già più complessi dell’accordo per la Brexit con l’Unione europea: il Protocollo dell’Irlanda del Nord.

Le pretese avanzate dal governo britannico sono a dir poco piratesche: in un testo che letteralmente ammette di infrangere leggi internazionali, si rivendica per i ministri britannici il potere di disapplicare specifiche parti o regole previste nell’accordo dello scorso ottobre. 

Secondo Johnson il testo della legge è necessario per proteggere il paese da interpretazioni “estremiste o irrazionali” dell’accordo sulla Brexit, ma è vero esattamente il contrario: il rischio è quello di minare ulteriormente la solidità dell’accordo del Venerdì Santo, già messo in crisi quando il Regno Unito ha iniziato le procedure per uscire dall’Unione europea.

Cosa succede sul confine irlandese se si arriva a una Brexit no–deal? Perché Johnson sta tirando così tanto la corda? E soprattutto, c’è ancora qualcuno in Europa a cui interessa abbastanza della Brexit da voler stare al gioco del Primo ministro britannico?

Show notes

In questa puntata sono con voi: Stefano Colombo @stefthesub e Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.