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Dopo il voto al Senato, ora sta alla procura di Palermo decidere se Matteo Salvini sarà processato. Per i crimini di cui è accusato, rischia fino a 15 anni di carcere — ma la vera minaccia è un’altra: quella della Legge Severino, che lo farebbe decadere e lo renderebbe ineleggibile

Il Senato si è espresso: Matteo Salvini potrà essere processato per le accuse avanzate dai giudici sul caso del blocco di 19 giorni della nave Open Arms. Ormai un anno fa, dal primo al 20 agosto, proprio mentre si consumava la crisi in cui si sarebbe schiantato il governo Conte I, Matteo Salvini aveva impedito alla nave di Proactiva Open Arms, con a bordo 151 migranti, di trovare un porto sicuro in Italia.

Il voto è passato con una maggioranza esigua, 149 a 141, dimostrando che la dichiarazione di voto di ieri mattina di Matteo Renzi era stata davvero chiave per confermare una maggioranza. In precedenza infatti, quando si era votato in Giunta, il partito personale di Renzi non si era espresso indicando che, a loro parere, la responsabilità non fosse solo dell’ex ministro, ma di tutto il governo, puntando il dito contro i nuovi alleati Conte e Di Maio. Ieri, una pandemia e un Recovery Fund dopo, le dinamiche della maggioranza sono cambiate, e i renziani si sono uniti al fronte che vuole vedere Salvini processato.

Si tratta di un evento più unico che raro, ma sulla decisione della maggioranza, Salvini non ha torto: si tratta di una decisione politica, prima che in materia — perché la linea di questo governo è solo marginalmente diversa da quello del governo precedente, e se non si sono ripetuti episodi di presupposto sequestro di persona, indubbiamente l’operato resta per lo meno in linea di continuità. Ma non si può valutare la decisione del Senato solo come decisione politica: è anche un passo avanti importante verso la giustizia per le vittime dell’operato di Salvini, come il fondatore di Proactiva Oscar Camps, che finalmente può chiedere sia fatta giustizia.

 

Show notes

In questa puntata sono con voi: Sebastian Bendinelli @sebendinelli e Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.