spleeter

Da inizio novembre è online un software open source basato sull’intelligenza artificiale che renderà molto felici dj, producer e amanti del karaoke.

Il 4 novembre Deezer, il servizio di streaming musicale francese di proprietà di Blogmusik SA, ha rilasciato Spleeter, un programma in grado di suddividere velocemente le tracce che compongono una canzone. Il software è realizzato con Python, uno dei linguaggi di programmazione più in voga in questi anni — e il secondo più popolare fra i programmatori dopo JavaScript — e TensorFlow, una libreria open source per l’apprendimento automatico sviluppata da Google Brain, il team di ricercatori di Google che si occupa di intelligenza artificiale e che, tra le altre cose, contribuisce a migliorare Google Translate. Spleeter permette di eseguire la separazione delle tracce — fino a un massimo di cinque — gratuitamente e in maniera molto più rapida ed efficace di quanto non fosse possibile fare finora.

Abbiamo fatto un paio di esperimenti per voi: 

Il fatto che Spleeter sia stato rilasciato proprio da Deezer e non da una software house tradizionale non è casuale. Gli ingegneri che hanno lavorato al progetto avevano infatti a disposizione decine di milioni di brani — quelli ospitati dalla piattaforma di streaming— su cui “allenare” l’algoritmo. Facendogli analizzare grandi quantità di dati, il team ha potuto quindi affinare nel tempo il suo comportamento, migliorandone la sensibilità e di conseguenza l’efficacia nella separazione delle tracce. 

L’uscita del software riporta, almeno per ora, un po’ di attenzione sulla piattaforma francese. Con ”soli” 7 milioni di abbonati paganti oggi Deezer è offuscato da giganti del settore come Spotify — oltre 113 milioni di utenti premium — e Apple Music — 60 milioni di utenti paganti. È probabile che lo sviluppo di Spleeter non incida sensibilmente sull’incremento di utenti della piattaforma (sicuramente non al punto da rendersi pericolosa per i colossi appena citati), potrebbe però riportare interesse verso il servizio aiutandolo a differenziarsi dai concorrenti e aprire nuove opportunità commerciali per la compagnia. 

Spleeter non è l’unico software in grado di suddividere le tracce di un brano. In commercio ci sono già altri programmi acquistabili a cifre piuttosto elevate come PhonicMind, che tra l’altro permette di separare un numero limitato di canzoni, e plugin estremamente costosi come Ozone 9 Advanced. È inoltre possibile isolare la traccia vocale di un pezzo sfruttando una particolare tecnica chiamata phase cancellation, ma non è altrettanto immediata e per poterla applicare bisogna essere in possesso sia della canzone originale sia di quella strumentale. Gli aspetti interessanti di Spleeter sono l’efficacia nel separare correttamente ciascuna traccia senza lasciare sbavature troppo marcate — ad eccezione della voce che, una volta isolata, a volte sembra suonare eccessivamente robotica,— ma soprattutto l’effettiva rapidità e l’accessibilità del programma. Con un computer che ha specifiche tecniche nella media e una CPU non particolarmente potente, Andy Baio — blogger ed esperto di tecnologia — sostiene sia possibile ottenere la linea vocale di una traccia di cinque minuti e mezzo composta da voce, batteria, piano, basso e chitarra in circa tre minuti. Utilizzando un’unità di elaborazione grafica dedicata i tempi si accorciano notevolmente, il software riesce infatti a suddividere una canzone composta da quattro tracce cento volte più velocemente del tempo reale.

Ma le applicazioni, ovviamente, vanno oltre la semplice scomposizione dei brani. Spleeter potrebbe tornare molto utile a dj e produttori a cui, per lavoro, molto spesso interessa isolare una base o la voce di un pezzo per realizzare un sample o un mash-up originale. E ovviamente anche agli amatori, a patto che abbiano un po’ di padronanza con l’informatica: ad oggi infatti Spleeter non dispone di un’interfaccia user friendly. 

Scaricando il programma sul proprio pc chiunque può assemblare un nuovo pezzo unendo la voce di un brano molto famoso a un riff che ha fatto storia — ok, è più semplice a dirsi che a farsi, come minimo bisogna avere molto orecchio. Considerato il limite massimo di tracce in cui può essere scomposto il brano, Spleeter potrebbe non risultarvi troppo utile se siete degli appassionati di musica classica o di jazz, andrà invece benissimo per una canzone rock (meglio ancora se metal) o per un brano pop non troppo elaborato. 

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