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in copertina, foto via Twitter

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Decine di migliaia di persone sono scese in strada in tutte le grandi città del Regno Unito per protestare contro la sospensione del parlamento da parte di Boris Johnson. E non solo nel Regno Unito. Da Berlino a Amsterdam, altre manifestazioni di supporto si sono tenute anche in Europa. Il Guardian racconta la giornata di protesta. (the Guardian)

Per mezzogiorno a Londra erano presenti alla protesta circa centomila persone, che si sono spinte fino ai cancelli di Downing Street. Tantissime persone portavano cartelli con scritto “Stop the coup!” Johnson ha risposto alle proteste ripetendo che la sospensione del parlamento non è legata alla Brexit, ma che serva per presentare nuove proposte di legge, una posizione impresentabile, dato che il piano di chiudere il parlamento era arrivato sulla stampa settimane prima dell’annuncio ufficiale, ed è sempre stato inquadrato dalle fonti come misura per blindare la Brexit, accordo o meno. (the Independent)

Quante persone hanno creduto al Primo ministro quando ha dichiarato che la sospensione del parlamento non era legata alla Brexit? Secondo un sondaggio Ipsos MORI, solo il 13% (Twitter)

La politica muscolare di Johnson sta dando esattamente nessun frutto: il negoziatore per la Brexit dell’Unione europea Barnier ha rifiutato categoricamente la rimozione del backstop in Irlanda. Barnier ha sottolineato che la soluzione nell’accordo è già “il massimo livello di flessibilità” che si può raggiungere per gestire il confine con un paese che non sarà più parte dell’Unione. Barnier non esclude alternative, e si dice aperto a proposte alternative del Regno Unito nel contesto dell’accordo già stipulato — ma finora la politica britannica non è riuscita a produrne nemmeno una. (the Sunday Telegraph, dietro paywall)

Le proteste stanno alzando la pressione nei confronti dei Tories ribelli, a cui restano più poche ore per decidere cosa fare: la finestra per fermare la Brexit senza accordo è letteralmente solo la prossima settimana. In un’intervista durissima al Sunday Times, Boris Johnson rivela senza farsi troppi problemi che la sospensione è legata alla Brexit, e ricorda ai ribelli: “la scelta fondamentale è — starete dalla parte di Jeremy Corbyn e quelli che vogliono cancellare il referendum? (…) Starete dalla parte di chi vuole cancellare il volere popolare e gettare il paese nel caos?” Johnson promette che, una volta usciti dall’Unione europea, la sua attenzione alle necessità domestiche sarà “precisa come un laser.” (the Sunday Times, dietro paywall)

Una misura di quanto siano slittati a destra i Tories negli ultimi mesi: dopo aver passato un anno a parlare di evitare la Brexit senza accordo, ora Johnson sta minacciando che, chiunque del partito voti per fermare l’uscita no–deal insieme alle opposizioni, non sarà ricandidato in caso di nuove elezioni. (the Sun)

Intanto la situazione a Downing Street è di massima tensione: Boris Johnson ha scoperto nelle ultime settimane che per organizzare la Brexit no–deal servono infrastrutture che il governo, e quello precedente di May, semplicemente non hanno costruito. E anche semplicemente cancellare la libertà di movimento “il primo giorno della Brexit” è una cosa che Johnson ha promesso perché cerca il consenso dell’estrema destra, ma che da organizzare è un incubo. Il governo May e ora quello Johnson per prepararsi alla Brexit finora hanno messo in budget solo fondi per campagne pubblicitarie governative. (NewStatesman)

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Mondo

Un’altra sparatoria di massa negli Stati Uniti: in Texas un uomo ha aperto il fuoco sulla folla muovendosi sulla propria automobile e poi da un camioncino postale di cui aveva preso il controllo, prima di essere ucciso dalla polizia. Ha ucciso cinque persone e ferito più di 20. Al momento della chiusura della rassegna la polizia non ha ancora ricostruito quale fosse il movente dello stragista. L’ultima sparatoria di massa in Texas si è tenuta meno di quattro settimane fa, a El Paso. (CNN)

La Straight Parade di Boston è andata malissimo — la partecipazione è stata piuttosto bassa e la città ha organizzato un’ampia protesta contro la manifestazione, coprendo i neonazisti che sfilavano di ridicolo. (Boston Globe)

Le polizia di Hong Kong ha di nuovo risposto con violenza eccessiva alle proteste. Gli agenti sono tornati a sparare, questa volta almeno due colpi di avvertimento. Oltre al gas lacrimogeno, la polizia è tornata ad usare cannoni ad acqua, ma questa volta usando acqua colorata, in modo da poter poi rintracciare le persone che erano presenti nelle contestazioni. In più di un punto della città manifestanti sono stati caricati e aggrediti con il manganello, anche in spazi ristretti, compreso un vagone della metropolitana. La ricostruzione della giornata, nelle foto e i video di Hong Kong Free Press.

Oggi i contestatori si stanno organizzando per bloccare tutte le strade per l’aeroporto internazionale della città, ma ogni forma di vera organizzazione è molto difficile, e pericolosa, essendo molti i poliziotti infiltrati nelle proteste. Nel corso della giornata di ieri sono state arrestate almeno 40 persone. (South China Morning Post)

Poche ore prima del cessate il fuoco sulla provincia di Idlib la Russia si è scatenata con bombardamenti pesanti, distruggendo anche un centro medico. Ma il cessate il fuoco non ha fermato le bombe: poche ore dopo l’annuncio da parte della Russia, gli Stati Uniti sono intervenuti nella regione bombardando a loro volta un centro operativo di Hurras al-Deen, organizzazione affiliata ad al–Qaeda. Sono stati uccisi nell’attacco almeno quaranta ribelli. (Middle East Eye)

La tregua nella provincia non potrebbe essere più fragile: le forze governative hanno accettato di sospendere le violenze insieme alla Russia, ma si sono riservate il diritto di “rispondere ad eventuali violazioni” da parte di ribelli e jihadisti. Il cessate il fuoco russo non prevede modifiche dell’accordo del settembre 2018, per cui una sospensione delle violenze permetterà alle forze governative di solidificare la propria presenza negli avamposti conquistati negli ultimi mesi. (Al–Araby Al–Jadeed)

Hezbollah ha annunciato che è pronto a rispondere all’attacco drone con cui Israele ha colpito un centro operativo media del gruppo in Libano. Alle accuse israeliane di stare producendo missili con guida di precisione, il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha dichiarato in un video che non ne stanno costruendo, perché ne hanno già abbastanza. (Al Jazeera)

Il vicepresidente statunitense Pence e il presidente tedesco Steinmeier, insieme a molti altri leader europei e del mondo, si sono recati a Wieluń, in Polonia, per commemorare l’inizio della Seconda guerra mondiale, in occasione degli ottant’anni dal bombardamento della cittadina da parte della Luftwaffe tedesca. L’occasione non è priva di tensioni: da anni il partito di governo Diritto e Giustizia lavora a quelle che chiama “politiche storiche,” per inquadrare il passato della Polonia sotto l’occupazione nazista, in un’operazione che molti hanno tacciato di nazionalismo e revisionismo storico. (DW)

Italia

La trattativa sul governo sarebbe finalmente “decollata:” Pd e M5s sarebbero finalmente al lavoro in modo costruttivo sul programma. Ieri il premier incaricato Giuseppe Conte era salito a sorpresa al Quirinale, fatto che aveva fatto nascere speculazioni sulla sua possibile rinuncia all’incarico. (ANSA)

Nel corso della giornata di ieri è emerso in modo sempre più evidente che il principale ostacolo alle trattative era la testardaggine di Di Maio, ben deciso a rischiare di mandare a monte tutto pur di conservare un ruolo nel governo paragonabile a quello che aveva nel precedente governo. Di Maio sarebbe asserragliato in un appartamento in centro a Roma con pochi fedelissimi, pronto a vendere cara la pelle. (HuffPost)

L’ex vicepremier(?) è stato redarguito anche da Beppe Grillo, che in un post sul suo blog ha invitato tutti quanti a non pensare “alle poltrone,” prima di lanciare un appello ai giovani del Pd, parlando di “grande occasione.” (Sky Tg24)

OK, se nascerà non sarà affatto il miglior governo possibile, ma almeno ha già fatto arrabbiare l’ex ministro ultraconservatore Fontana, che l’ha definito “un governo–pride, che legalizzerà le droghe e le adozioni per tutti.” Speriamo. (Fanpage)

Intanto, parlando di problemi non inventati, la nave Mar Jonio è ancora bloccata in mare, con il divieto di entrare in acque italiane dall’impuntamento patetico dell’ancora ministro dell’Interno in carica, Salvini. Va detto: non è certo che il prossimo governo inverta la tendenza razzista e criminale di trattare i migranti di quello gialloverde. (AGI)

Milano

La Disney sarebbe intenzionata a tagliare 50 posti di lavoro su 60 che ne possiede al momento a Milano. Anche un altro gigante dell’intrattenimento statunitense dello stesso gruppo, Fox, sarebbe intenzionato a un simile abbattimento della forza lavoro italiana. (il Giorno)

Chi l’avrebbe mai detto

Lo scorso settembre la città di Dunkerque ha rilanciato il proprio sistema di trasporto pubblico con una flotta di autobus che collega la città ai tanti paesi circostanti, garantendo una corsa rapida ogni dieci minuti — completamente gratuitamente. A distanza di un anno, il centro città è stato rivitalizzato, e gli spostamenti in automobile sono calati drasticamente. La combinazione di corse frequenti con il libero accesso ha reso il servizio preferibile a qualsiasi altro mezzo di trasporto. Secondo Vanessa Delevoye, editor di un giornale locale, gli autobus sono diventati “un simbolo di libertà.” (France 24)

Cult

È morto all’età di 69 anni Pedro Bell, artista diventato famoso per proprie copertine psichedeliche degli album dei Funkadelic. Il suo stile ha definito l’estetica futuribile e ipersessualizzata della band. (the New York Times)

Falling Inn Love sarà una serie Netflix che finalmente avrà un antagonista per cui si potrà sinceramente provare antipatia: il troppo lavoro frenetico. (the Atlantic)

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