matematica-lavagna

Diciamolo forte e chiaro, tutti insieme: la matematica non serve a niente. Diciamolo forte e chiaro, tutti insieme: la matematica serve a tutto.

Un paradosso gigantesco, in controtendenza rispetto alla precisione intrinseca a questa materia, eppure è così: la matematica da questo punto di vista è contraddittoria, divisiva, mentre in realtà, nella sua applicazione pratica, risulta unica, perfetta, immutabile. Un punto d’incontro assoluto tra culture diverse, eppure a questa domanda resta difficile rispondere in maniera immediata.

Il primo pensiero va, ovviamente, alla vita di tutti i giorni: quando ti è capitato l’ultima volta di usare la matematica? Quando è stata l’ultima occasione in cui hai dovuto fare un’addizione, una sottrazione, una moltiplicazione o una divisione? Forse per dividere la spesa tra coinquilini, oppure per confrontare i prezzi sugli scaffali del supermercato. E ancora: se sei una persona parecchio romantica potresti aver messo mano ai numeri per contare i petali di una margherita e sfogliare i tuoi “m’ama, non m’ama”, se invece sei un tipo più pragmatico potresti aver deciso di usare la matematica per migliorare le tue decisioni al poker. La verità, però, è che le applicazioni pratiche possono anche essere poche e non immediate, eppure la matematica è intorno a noi, e circonda ogni aspetto delle nostre vite. Anche se qualche volta risulta difficile rendersene conto. 

La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto

Nel romanzo Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams c’è un computer costruito appositamente per trovare la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Una volta interrogato, Pensiero Profondo (questo il suo nome) risponde “42”. Un numero, semplice, banale, essenziale. I presenti restano stupiti e chiedono spiegazioni al computer, che ribadisce: “Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda”.

Più o meno la stessa cosa accade nel nostro caso: la domanda su cosa sia la matematica è mal posta, fuori luogo, tende a semplificare troppo un insieme di situazioni riducendole a una banalità senza senso. La matematica, semplicemente, è dappertutto anche se noi non ce ne rendiamo conto. Nel momento in cui cominciamo ad apprenderla, il nostro cervello comincia a lavorare in modo scientifico, riesce a distinguere ciò che è unità da ciò che unità non è, a fare calcoli immediati, moltiplicazioni e divisioni. Anche senza carta e penna, il modus operandi ormai è stato assimilato e ognuno di noi lo porta dentro di sé per tutta la vita. Matematica, geometria, fisica: usiamo questi “strumenti” in maniera quasi inconsapevole praticamente ogni giorno, distinguendo tra cerchi, quadrati, numeri pari e dispari, stati liquidi e gassosi per decidere quando buttare la pasta nella pentola. Tutto è matematica, tutto è numeri intorno a noi. 

Applicazioni davvero pratiche

Ok, forse non vi capiterà tutti i giorni di fare una moltiplicazione a livello pratico o senza l’uso della calcolatrice. Benissimo. Però vi capiterà sicuramente di utilizzare uno smartphone. O meglio: probabilmente starete leggendo questo articolo proprio su uno smartphone. Ecco, matematica significa scienza, che a sua volta è la madre della tecnologia. Se oggi possiamo andare sulla Luna, oppure accendere un computer, o un iPad, o fare una videochiamata e via dicendo, il merito è della matematica e dei suoi sistemi. 

Ovviamente, poi, se si parla di applicazioni prettamente scolastiche, è complicato rispondere alla domanda “quando userò di nuovo la matematica in vita mia”? Dipende da molte variabili, ad esempio dal percorso di studi scelto: se sceglierete una facoltà come quella di Ingegneria, quelle ore passate sui libri di algebra e geometria vi torneranno sicuramente utili. A prescindere dal corso di studi, poi, chiunque avrà a che fare più volte nella sua vita (accademica e non) con grafici, tabelle e schemi, e in tutti questi casi troviamo alla base proprio la matematica. 

Inoltre, nonostante tutto, qualche esempio di applicazione pratica e quotidiana della matematica può essere fatto senza scavare troppo a fondo. Per gli appassionati di calcio: gli allenatori utilizzano schemi e geometrie per schierare la loro squadra in campo e farla rendere al meglio. Per gli appassionati di musica: è tramite la matematica che si scandiscono i ritmi e gli intervalli di una canzone. Per gli appassionati di cucina: è la matematica che vi dice quanto sale mettere, quanta farina utilizzare, quanto tempo far cuocere la pasta. 

Le parole di Eduardo Saenz de Cabezon

Forse la risposta migliore alla domanda sulla matematica è stata data da Eduardo Saenz de Cabezon. Lo studioso spagnolo una volta tenne un monologo (tanto divertente quanto illuminante) sulla questione, e concluse il suo discorso dicendo: “Se volete dire a qualcuno che lo amerete per sempre potreste regalargli un diamante, ma se volete dire a qualcuno che lo amerete davvero per sempre allora regalategli un teorema. Attenzione, però: dovete dimostrarlo, per far sì che il vostro amore non resti una congettura”. Applausi.