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Due giorni fa, nel pieno della campagna per le primarie del Pd, Matteo Renzi ha lanciato la propria app per iPhone e Android.

L’obiettivo, chiaramente, era rispondere a quel memelord di Emiliano che si azzoppa ballando la tarantella — in un’operazione di geniale comunicazione politica che forse riuscirà a sollevarlo sopra il 3 percento, una specie di miracolo.

L’abbiamo scaricata ed è stato bellissimo — se con bellissimo intendete cose terribili.

Matteo by Matteo Renzi in collaboration with Matteo Renzi for Matteo by Matteo Renzi

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L’app è una specie di orrore ibridato tra iPhone e Android che è possibile usare solo:

  • Dando accesso al proprio profilo Facebook
  • Consentendo la geolocalizzazione del dispositivo: ufficialmente per catalogare “la regione di appartenenza” di chi la usa.

La combinazione di lista contatti e geolocalizzazione, che è una pretesa bella aggressiva per ottenere un dato preciso fino al centimetro, utilizza i dati forniti per creare una specie di utente “invisibile” — di cui non esiste una pagina utente, ma che viene di fatto profilato dall’app, per prodursi in un incubo presentato come idea pop di cui vi parleremo dopo. Cosa ci fa il servizio con tutti questi dati? Non lo sappiamo: il tasto per leggere la “Privacy Policy” dell’app linka alle regole della privacy del sito di corrente di Matteo Renzi: letteralmente alla pagina web, senza nemmeno provare a mascherare la cosa dietro una presentazione grafica diversa. Menzioni dell’app nella pagina: zero.

La tab centrale, di News (non sappiamo ancora cosa fanno le altre, a questo punto della navigazione, perché grigio su arancione praticamente non si legge) contiene un feed di articoli che non siamo riusciti a ricondurre al sito matteorenzi.it ma che hanno una peculiarità interessante: non si aprono. C’è un titolo, un’immagine, due righe di testo, e un enorme tasto Condividi. Praticamente l’equivalente del CTRL C – CTRL V di cui si accusano i grillini. Ma: gli articoli visualizzati sono contenuti comunque ripresi da internet, che vorrebbero essere letti. Il risultato è una serie di lanci in sospeso che meriterebbero di rinominare la sezione da News a “Haiku.”

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Alcune composizioni sono di respiro più ampio, ma brillano comunque per ermetismo.

Lo stile si estende anche alla descrizione del candidato, che suona abbastanza drammatica da poter funzionare come voice over per il prossimo film Marvel.

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Nell’eNews di ieri — le eNews sono una specie di newsletter che Matteo Renzi porta avanti da quando internet era ancora una cosa a parte della vita, si dice che le prime edizioni fossero letteralmente incise con lo scalpello su tablet spalmati di cera — nell’eNews di ieri lo staff di Matteo by Matteo Renzi scrive dell’app, spacciandosi per Matteo Renzi che scrive su Matteo by Matteo Renzi.

la-appAlcuni appunti interessanti da questa lettura: chi è convinto che APP si scriva tutto maiuscolo nello staff? È una discussione che è stata affrontata?
Perché sembra che il nostro anonimo non abbia mai usato un’app in vita sua? L’espressione che ci diverte di più è indubbiamente “Ci sono contenuti” — meno male! Pensa se apri un’app e non c’è niente, che ansia. Ma la migliore è la sezione Sondaggio.

Toccando su Sondaggio si apre una pagina, che, ragionevolmente, si chiama Matteo. Su questa pagina c’è un sondaggio che in realtà è una sola domanda. La domanda è semplice, quale sia il nostro provvedimento preferito dei 1000 leggendari giorni del Governo Renzi by Matteo Renzi. In realtà lo scopo è elencare tutte le “cose fatte” per far vedere quante cose sono state fatte. In mezzo, ci sono un sacco di minuzie o forse cose che non esistono ? — dato che anche la nostra squadra di nerd politici più malfamati di Caracas non ne conosceva parecchie. Vi elenchiamo tutte le risposte. Voi continuate a scrollare, ci vediamo dall’altra parte.

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Wow, eh! Ringraziamo il governo Renzi, in particolare, per aver inventato il servizio civile! E: che elettore di sinistra dovrebbe mai mettere tra le proprie cose preferite il “dimezzamento dei permessi sindacali”?

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Oh, noi abbiamo votato. Cosa buffa: se chiudete l’app dal multitasking e ritornate sul Sondaggio, potete votare di nuovo. Dovrebbe essere così anche quando si va a votare.

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Per concludere: sì, esistono utenti nell’app, perché ogni volta che condividete un articolo, dietro le quinte, a porte chiuse, guadagnate dei punti, che vi permetteranno di scalare le classifiche… del miglior volontario di Matteo by Matteo Renzi. La votazione, ovviamente, è segreta.


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Blogger, designer, cose web e co–fondatore di the Submarine.