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Il network televisivo Showtime ha annunciato che, in collaborazione con Neon, si occuperà della distribuzione di Risk, il documentario di Laura Poitras sul fondatore di Wikileaks, Julian Assange.

La lavorazione del film è cominciata sei anni fa quando la vicenda di Julian Assange è entrata nel dibattito politico di paesi come Stati Uniti e Regno Unito, costringendo l’attivista a rifugiarsi nel 2012 presso l’ambasciata londinese dell’Ecuador. Durante questo periodo la regista ha avuto contatti diretti con Assange e accesso a documenti classificati del governo statunitense. La regista ha affermato che, visti i recenti sviluppi sulle elezioni presidenziali americane e la conferma da parte dell’FBI di un legame tra l’amministrazione di Trump e il governo russo, il film ha bisogno di un costante aggiornamento.

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Sebbene sia stato presentato in anteprima alla 69° edizione del Festival di Cannes, Risk si sta rivelando un cantiere in continua evoluzione, di cui neanche la Poitras conosce l’esatta conclusione. Ieri, Showtime ha mandato in onda il primo trailer per il film, in cui è la stessa voce della regista a confermare il complesso svolgimento del documentario.

“Questo non è il film che pensavo di fare, ero convinta di poter riconoscere le contraddizioni, pensavo non facessero parte della storia. Mi sbagliavo, stavano diventando la storia.”

Risk si aggiunge al mosaico cinematografico prodotto da Laura Poitras negli ultimi dieci anni: con i documentari My Country My Country, The Oath e Citizefour la regista aveva raccontato le storpiature del sistema statunitense — dalla guerra in Iraq allo scandalo spionistico di Snowden e dell’NSA. Questa volta attraverso la figura di Assange, la Poitras riesce a raccontare le crepe che hanno portato alla rottura interna degli Stati Uniti nel 2016.