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Questo è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet.
Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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La riforma della sanità mentale

Trump ha staccato la spina sulla riforma della sanità coi suoi soliti sistemi presidenziali: con una telefonata a Robert Costa del Washington Post.

Di fronte ad un ammutinamento di massa Trump ha deciso di abbandonare del tutto l’idea di riforma sanitaria, almeno finché i democratici non saranno disposti a una soluzione bipartisan. (the New York Times)

Trump aveva deciso di accelerare sulla riforma sanitaria perché Paul Ryan lo aveva convinto che fosse strettamente necessario prima di poter lavorare alle tasse. (Vox)

Insomma: a volte è la palude che prosciuga te.

https://twitter.com/DRUDGE/status/844984313212919808

In realtà Trump tutte le volte che aveva parlato di riforma sanitaria in campagna elettorale era stato particolarmente democratico — forse l’unico fronte in cui il suo populismo mostrava una faccia umana. Potrebbe essere, assurdamente, la volta buona per una riforma “single player” della sanità americana, sul modello canadese, o britannico. (the Upshot)

Dichiarazione di dipendenza

Oggi, in una Roma spaventata dall’attentato di Londra, si riuniscono tutti i leader europei per celebrare di nuovo l’Europa unita, ma questa volta, forse, a più velocità. (la Repubblica)

Nel dubbio nella notte la polizia ha fermato 1500 persone. (Corriere della Sera)

A Roma oltre alla dichiarazione si riuniscono anche i socialisti europei, per parlare di “questione sociale” o forse per giocare a bocce. (l’Huffington Post)

D’accordo con i socialisti anche Gentiloni e il papa: insomma, bisogna “ripartire dal lavoro,” dicono. Il segreto dell’Europa potrebbe essere di non ripartire mai, allora. (La Stampa)

Amarcord: Roberto Ciccarelli intervista Yanis Varoufakis. (il Manifesto)

Altre cose

Sempre più male: lo scorso settembre Mike Flynn, allora consigliere di Trump, aveva discusso con ufficiali turchi come consegnare Fethullah Gulen a Erdogan bypassando il processo di estradizione. (the Wall Street Journal)

Amos Yee, il blogger di diciotto anni di Singapore che era stato incarcerato dal governo, ha ricevuto permesso di asilo negli Stati Uniti. (the Guardian)

Bella vita: quella di chi di lavoro deve scoprire quando e dove la Corea del Nord fa test missilistici. (the Verge)

Cult

Cose troppo belle: come fare skate su sabbia e acqua ghiacciate. (via Kottke)

Peng Longrong, leader della missione spaziale cinese Shenzhou-11 ha annunciato ieri che il paese è il primo a coltivare con successo mango spaziale. (Shangaiist)

Lo studente di design Iftach Gazit di Tel Aviv ha presentato un concept di pasto istantaneo che si cucina facendogli fare un giro in lavatrice. (dezeen)

Starbucks e Walmart si uniscono ai marchi che boicottano YouTube: gli algoritmi di Google non riescono a impedire alla pubblicità di finire abbinata a video ripugnanti. (the Guardian)

A inizio settimana Apple ha comprato l’app di automatizzazione Workflow e l’ha resa gratuita. Con Workflow si possono fare un sacco di cose pazzesche dal proprio telefono, ad esempio queste 25. (Jason Snell per Tom’s Guide)

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