Foto di Marta Clinco e Tommaso Sansone

Migliaia di persone hanno partecipato al corteo che oggi a Milano ha sfilato a partire da piazza Lima fino al binario 21 della Stazione Centrale. Occasione di tale manifestazione, purtroppo, non è stata soltanto la Giornata della memoria, celebratasi ieri, ma un atto vandalico contro la pietra commemorativa di Dante Coen, uno dei tanti deportati uccisi ad Auschwitz.

Sulla linea di quanto già fatto da altre metropoli europee, sei pietre d’inciampo sono state posate a Milano due settimane fa in ricordo degli abitanti strappati alla città dalla follia nazi-fascista.

Solo qualche giorno più tardi, ignoti hanno rovesciato della vernice nera sulla targa dorata di Coen, in via Plinio 20, annullandone il risalto con l’asfalto e rendendola illeggibile.

Allora il Municipio 3 di Milano, zona in cui è stato perpetrato lo sfregio, ha deciso di organizzare un corteo in sostegno dei familiari delle vittime.

Tra i manifestanti anche il ministro della giustizia Andrea Orlando e il sindaco Beppe Sala, che nel suo discorso ha messo in guardia i presenti sulla nascita di una nuova deriva autoritaria anche all’interno di paesi democratici.

“C’è questa voglia di autoritarismo in alcuni paesi e in alcune fasce della popolazione, c’è questo mito dell’uomo forte che ritorna, c’è chi fa muri e chi pensa di ri-legalizzare la tortura.”

“Essere qui è importante” ha aggiunto il ministro Orlando, “perché devono sapere, chiunque essi siano, che ogni volta che ci proveranno ci troveranno qui. Le atrocità del passato non si cancellano.”

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In effetti non si può bollare questo atto di vandalismo come una semplice bravata, soprattutto a Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, che da qualche anno subisce continue provocazioni da parte di movimenti e partiti filo-nazisti.

Provocazioni che stanno diventando sempre più serrate e che vengono sempre più trascurate da parte delle autorità che dovrebbero impedirle, come hanno denunciato alcuni cittadini durante il discorso del sindaco, alludendo al corteo di Forza Nuova svoltosi il 14 gennaio all’Arco della Pace. Una manifestazione dichiaratamente neo-nazista che, nonostante quanto previsto dalla costituzione, ha ottenuto l’autorizzazione della procura.