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François Fillon ha appena strappato una vittoria inaspettata alle primarie del centro-destra francese, incassando il 44% dei voti al primo turno e asfaltando i due favoriti Juppé e Sarkozy.

Fillon, 62 anni, già ministro di Sarkozy dal 2007 al 2012, è stata la sorpresa di questa campagna delle primarie. Originariamente proiettato al quarto posto, nessuno immaginava che potesse recuperare posti contro i due favoriti, con cui aveva collaborato troppo per potersi presentare come vera proposta alternativa.

Fillon invece ha lentamente scavalcato nei sondaggi Le Maire, anche lui tra i candidati di “seconda classe,” e ieri ha incassato un successo così schiacciante da garantirgli con discreta certezza la vittoria anche al secondo turno di domenica prossima.

Mentre i sondaggi danno il partito socialista di François Hollande morto e sepolto, su Fillon cade sostanzialmente la responsabilità di presentarsi come candidato “repubblicano,” baluardo contro l’avanzata dei barbari guidati da Le Pen.

Ma Fillon ha alle spalle una carriera politica molto piú lunga di quanto il suo status corrente da candidato underdog alla ribalta faccia pensare — è stato Ministro dell’Istruzione dal ’93 al ’95, e poi successivamente Ministro delle Nuove Tecnologie, poi delle Telecomunicazioni e dello Spazio ?.

Nei primi anni duemila si avvicina a Nicolas Sarkozy, di cui diventa confidente, consigliere, e braccio destro durante la campagna elettorale 2005-2007, posizione che gli ha garantito il posto di Primo Ministro per i successivi 5 anni.

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Nel 2010, già tecnicamente al proprio secondo governo, dopo un rimpasto, deve reggere la tempesta scaricatagli addosso da Sarkozy: è Fillon, infatti, a portare il Francia per la prima volte le politiche dell’austerità in seguito alla crisi del 2008.

I rapporti con Sarkozy vanno via via deteriorandosi nei due anni successivi, mentre la situazione economica internazionale rende sostanzialmente impossibile qualsiasi misura espansiva negli stretti binari della Austerity europea.

Le tensioni della crisi, insieme a uno scandalo montato per aver maldestramente annunciato il proprio supporto a Mubarak appena due mesi prima dell’esplosione della primavera araba, convincono Fillon che sia il momento di defilarsi: si presenta solo come deputato per la dodicesima circoscrizione di Parigi alle successive elezioni, che saranno vinte dal centro-sinistra di Hollande.

Cristiano particolarmente devoto, veste solo calzini rossi di Gamarelli, marca specializzata in abiti per prelati e cardinali, ed è capofamiglia di una famiglia molto allargata e molto tradizionale — ha avuto cinque figli dalla moglie gallese Penelope Kathryn Fillon, di cui suo fratello ha sposato la sorella.

Fillon promette tagli alla spesa pubblica ancora piú aggressivi che nei propri anni all’Eliseo, per un totale di 100 miliardi in 5 anni, insieme alla eliminazione del tetto massimo delle 35 ore lavorative settimanali, e a politiche estremamente rigide in materia di etica — è contro l’adozione per coppie omosessuali, e la maternità surrogata.

È noto per aver sostenuto che stranieri e minoranze religiose dovrebbero abbandonare le loro usanze alimentari caratteristiche a favore di una dieta piú concentrata attorno al burro e alle baguettes, e per aver chiamato il colonialismo “condivisione della cultura francese col mondo.”

Quando non perseguita minoranze, taglia posti di lavoro pubblici, o cerca di vietare l’esposizione di simboli religiosi non–cristiani in pubblico, ama seguire le corse della 24 Ore di Le Mans, dove è nato e cresciuto. Gli piacciono così tanto, le automobiline, che ce n’è una in vendita con il suo simbolo elettorale sul gadget shop della campagna elettorale. Chissà se i soldi delle minoranze religiose sono accettate.