“Un tempo il mare era una croce che ti portavi appresso. Due sole erano possibilità, o la vita o la morte. Non esistevano le navi di soccorso.” Così ci ha raccontato Amani, oggi mediatore culturale membro dell’équipe di Medici Senza Frontiere. Lui stesso, più di dieci anni fa, aveva intrapreso il viaggio in mare, dalla Libia all’Italia. “Partivo verso la speranza con il terrore di essere inghiottito dalle acque fredde del Mediterraneo, non avevo la benché minima sicurezza.”
L’Aquarius nasce in seguito a un’emergenza non è risolvibile nell’immediato, con ferite profonde. Noi sulla barca speriamo assieme a loro, ascoltando i loro canti e le loro storie.