Ultima tappa: Porto
Grazie per aver viaggiato con me. Chi sa se ci incontreremo di nuovo, in un altro viaggio, nel futuro.
Grazie per aver viaggiato con me. Chi sa se ci incontreremo di nuovo, in un altro viaggio, nel futuro.
Sono a Coimbra, città universitaria, e sono le sette del mattino e, oltre a me, in giro sembrano esserci solo i piccioni.
Il viaggio sta per finire, il biglietto del treno scade tra pochi giorni, ci sarebbe da spremere ogni ultima possibilità. Ma fa caldo.
Cronaca di una notte priva di eventi trascorsa tra la piazza e la stazione di Irun
Il diciassettesimo giorno di viaggio inizia con Estelle che mi porta in macchina in stazione, e con un treno pieno di turisti francesi in viaggio per le vacanze di quello che, suppongo, sia un ponte in occasione del 14 luglio.
Tre giorni intensissimi da Bruxelles a Nantes, passando per Parigi. Tre giorni passati con care amiche (e alla ricerca del caricatore perduto).
In questa puntata a metà dl suo viaggio, Bianca affronta la paura di attraversare a piedi i ponti. “Ma non tutti i ponti, eh, solo alcuni.”
Il viaggio on the road esaspera la frenesia del movimento. E deve avere la durata perfetta: abbastanza perché si sradichi la prospettiva di un luogo fisso ma non troppo da essere nauseati dalle stesse cose che all’inizio appassionavano.
Più si avvicina la sera, più il quartiere si affolla. Amburgo è un porto, e come in ogni porto che si rispetti, se non altro per convenzione letteraria, appena dietro al porto si apre il baratro del quartiere malfamato.