L’anti–globalismo di Lega e M5S è pura ipocrisia
La battaglia anti-globalista del governo diventa economica soltanto quando può favorire e arricchire di populismo la propaganda elettorale perpetua.
La battaglia anti-globalista del governo diventa economica soltanto quando può favorire e arricchire di populismo la propaganda elettorale perpetua.
Ma la crisi della sinistra non è iniziata ieri e non riguarda soltanto l’Italia, perciò non finirà domani e non minerà solamente le prossime elezioni politiche.
Il primo, legittimo sentimento che suscita un terremoto è quello di rassegnazione all’ineluttabilità della natura e della sua sconfinata forza.
Il clima di tensione sembra appesantirsi ad ogni dichiarazione o comunicato stampa dell’uno o dell’altro fanatico leader.
La novità è l’atteggiamento politico del neo-eletto “re di Francia,” che si configura a metà tra un eccessivo protagonismo e un doppiogiochismo beffardo.
Se il pessimismo della ragione ci suggerisce che è altamente improbabile trovare una soluzione al problema dell’immigrazione, l’ottimismo della volontà ci indica che il mondo in questione è da cambiare.