Mondo
La testimonianza di Mazen, sopravvissuto alle torture nelle carceri siriane
La mostra Nome in codice: Caesar che documenta le torture nelle carceri siriane del regime di Bashar Al Assad.
Mondo
La mostra Nome in codice: Caesar che documenta le torture nelle carceri siriane del regime di Bashar Al Assad.
Milano
La passerella è stata realizzata dal Comune di Milano in accordo con il progetto di riqualificazione degli ex scali ferroviari.
Europe
Oltre l’indignazione per le frontiere chiuse — sono decine le associazioni e le ONG che operano in Europa a sostegno di profughi e migranti.
Mondo
La fragilità dell’accoglienza greca e le scarse condizioni di vita sono confermati anche dal numero dei tentati suicidi che è sempre in aumento.
italia
Il 15 gennaio si festeggia la 103esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il tema di quest’anno riguarda i migranti minori, vulnerabili e senza voce.
Mondo
Cédric Herrou è stato chiamato a giudizio al tribunale di Nizza per aver fornito aiuto a diversi migranti eritrei nella Val Roya, sul confine italo-francese.
italia
Il 2 gennaio 2017, Sandrine Bakayoko, una richiedente asilo ivoriana di 25 anni, è stata trovata priva di sensi presso il centro di prima accoglienza di Conetta, in Veneto.
Africa & Medio Oriente
L’Europa rispedisce a Kabul i richiedenti asilo afgani: vere e proprie deportazioni che sembrano dare più sostegno alle ideologie di estrema destra, rispetto che alle idee dichiarate dall’Unione nei confronti dei rifugiati.
Mondo
Il 12 dicembre l’Unione Europea ha siglato un accordo con il governo del Mali per rimpatriare i migranti irregolari provenienti dal Paese.
Africa & Medio Oriente
Abbiamo parlato con Isoke Aikpitanyi, 37 anni, ex-vittima della tratta e autrice di “Le ragazze di Benin City” delle nuove rotte della prostituzione e di come fare per uscirne.
Mondo
Il 25 novembre vuole ricordare le tre sorelle Mirabal che lo stesso giorno del 1960 sono state torturate e uccise per essersi opposte al regime di Trujillo, nella Repubblica Dominicana.
Mondo
La proposta ha scatenato numerose proteste, non solo da parte di opposizioni e ONG, ma anche all’interno dello stesso partito di governo AKP.