Tra non molto potrete speculare in Borsa sui vostri meme preferiti.
Nel vasto mondo di Reddit accadono cose magiche, come la creazione di una borsa virtuale dedicata alla valutazione dei meme. Nel subreddit r/MemeEconomy gli utenti possono trattare i meme come veri beni di consumo, vendendo, comprando, risparmiando e perfino speculando.
Non va fraintesa la natura dei meme, che spesso la vulgata riconduce a semplici immagini viste su Facebook. I meme – come le migliori creazioni del web – sono idee, comportamenti, credenze o significati che si sviluppano all’interno del sistema socio-culturale e che assumono le forme che meglio si presentano loro. Basti pensare a come i rage comics (vi ricordate di FFFFFFUUUUUU) abbiano assunto la forma di Pepe The Frog, sinonimo di deriva culturale e odio razziale.
Per adesso il mondo della meme economy è limitato a Reddit, ma non è lontano il momento in cui vi sveglierete per controllare sul vostro smartphone la Borsa dei Meme.
Communist memes rising in value? Too edgy for the capitalist normies, I’d say, so no need to worry about them ruining your investments. They wont reach out for this one. But now the question is, do they have the potential to satisfy the demand on the underground market? from MemeEconomy
Una dozzina di utenti del subreddit, guidati da Brandon Wink e Ron Vaisman, hanno deciso di creare un’applicazione che funzioni da mercato azionario per i meme. Il futuro mercato interattivo si chiamerà NASDANQ (unione di NASDAQ e dank, usato per descrivere un meme particolarmente appropriato) e permetterà a chiunque di seguire le fluttuazioni all’interno della finanza social. Il portale per fortuna non si doterà di una strategia freemium, ma avrà la sua personale moneta virtuale escludendo dal sistema qualsiasi utilizzo di vero denaro. Dove sta il divertimento direte voi, su questo particolare punto si sono concentrati i creatori dell’app che hanno dichiarato al sito di informazione The Verge: “l’idea è di dare a questa cosa di solito intangibile un valore, in modo che le persone possano sentirsi come se stessero guadagnando qualcosa quando invece prima non potevano”. Nella pratica ciò significa la presenza di un algoritmo in grado di elaborare popolarità e velocità di crescita di ogni meme.
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Fino a qua sembra un gioco per amatori, ma la creazione dei redditor ha aspetti molto più professionali di quanto possiate immaginare.
Se nella Borsa il valore di un bene o di un servizio è il prezzo al quale è possibile che sia rispettivamente venduto ed acquistato (perché non potevamo citare Marx in un articolo sui meme), come è possibile dare un valore oggettivo ad un’entità così inconsistente come un meme? I creatori di NASDANQ hanno ovviato al problema lasciando decidere agli utenti. Dopo la creazione dell’account, a ogni persona verrà concesse 1000 unità della valuta virtuale, pagando una cifra non ancora definita di valuta virtuale gli utenti potranno creare delle aziende (sempre virtuali) in grado di candidare meme per l’entrata in Borsa. Se più aziende presenteranno lo stesso meme, tale meme verrà ufficialmente inserito all’interno del mercato — ed ecco che Dat Boy diventa il nuovo bene rifugio.
L’ultimo passaggio consiste nella categorizzazione del bene virtuale. I meme vengono divisi fra penny stocks (memes non troppo popolari), text-based (in cui l’immagine cambia e il testo rimane invariato) e image-based meme (il contrario dei text-based).
L’applicazione e l’algoritmo sono ancora in lavorazione, anche se i creatori assicurano che l’apertura dei “mercati azionari” è vicina.
Giusto per rendersi conto di quanto sarà impegnativo stare dietro ai trend dei meme durante l’anno, date un occhio ai più virali del 2016 (sono tanti tanti). Alcuni però si chiedono: “E se meme economy fosse un meme?”