Un edificio distrutto in un attacco drone nell’oblast di Sumy, in Ucraina. Foto CC–BY 4.0 Polizia ucraina
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Dopo il via libera di Washington per l’uso di missili a lungo raggio — arrivato a mezzo stampa e ancora senza dichiarazioni ufficiali — l’escalation non si è fatta aspettare. L’esercito ucraino ha lanciato un numero di missili a lungo raggio ATACMS contro il territorio russo — non è chiaro con quanto successo: secondi i media occidentali la difesa russa ne avrebbe intercettati 2 su 8, mentre il ministero della Difesa russo parla di 5 missili intercettati su 6, che avrebbero colpito causando solo danni poco rilevanti l’obiettivo, una struttura militare nell’oblast di Brjansk. Poche ore dopo le forze ucraine hanno lanciato un attacco drone anche contro una fabbrica che a sua volta produce droni cargo per l’esercito russo, nell’oblast di Novgorod. Le autorità locali hanno fatto evacuare la popolazione. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che nel corso della notte sono stati abbattuti 44 droni ucraini, di cui 20 nell’oblast di Novgorod.
In risposta alla decisione di permettere l’uso di missili a lungo raggio da parte di Washington, Putin ha abbassato il livello di attacco necessario per provocare l’uso di armi atomiche da parte della Russia. Il nuovo testo autorizza una risposta nucleare da parte della Russia in caso di un attacco con armi convenzionali contro il paese da qualsiasi paese — anche non in possesso di atomica, come l’Ucraina — se sostenuto da uno stato in possesso di armi atomiche. L’attacco condotto con missili ATACMS nell’oblast di Brjansk, ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, sarebbe sufficiente per autorizzare una risposta nucleare — ma la dottrina è scritta in modo da dare massima libertà d’azione a Putin, senza impegnare il paese in una risposta “automatica.” Putin aveva annunciato che la dottrina nucleare del paese sarebbe stata aggiornata lo scorso settembre, e in precedenza aveva dichiarato che se gli Stati Uniti e i paesi NATO avessero autorizzato l’uso di missili a lungo raggio su territorio russo, avrebbe considerato la NATO direttamente coinvolta nella guerra.
Un retroscena esclusivo del Washington Post rivela che Joe Biden ha autorizzato l’utilizzo di mine antiuomo in Ucraina — una misura che dovrebbe rafforzare il paese dall’avanzata delle truppe russe, ma che è per sua natura controversa: gli Stati Uniti non hanno mai firmato trattato di Ottawa contro le mineantiuomo, ma Biden stesso aveva reintrodotto nell’estate del 2022 la politica contro le mine antiuomo di Obama, che ne vietava l’uso in ogni contesto con l’eccezione che lungo il confine tra le Coree. Gli Stati Uniti hanno fornito mine anticarro all’Ucraina dall’inizio della guerra.
Mentre scriviamo si attende un’ulteriore escalation: l’ufficio degli Affari consolari statunitensi ha comunicato che la propria ambasciata a Kyiv sarà chiusa durante la giornata di oggi, avendo ricevuto “informazioni specifiche su un possibile attacco aereo significativo” sulla città — il comunicato specifica che si tratta probabilmente di una decisione presa “per eccesso di cautela,” ma si chiede comunque al personale dell’ambasciata — e a tutti i cittadini statunitensi nella capitale — di prepararsi a cercare rifugio in caso di allarme aereo. Il Guardian sta seguendo la giornata con un liveblog.