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foto CC-BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministri

Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, al termine di un incontro con aziende e sindacati dopo la morte di Satnam Singh, ha promesso che “potrebbero” (sic) “esserci modifiche su alcuni aspetti del Dl Agricoltura” “o emendamenti specifici che potranno essere presentati per velocizzare alcuni processi di correzione di rotta in vari ambiti, tra cui il caporalato.” Due giorni dopo la morte atroce di Singh e nel bel mezzo della strage permanente di lavoratori, Lollobrigida si è però affrettato a difendere le aziende, considerandole una cosa a parte dai responsabili di casi come quelli che arrivano alla cronaca: “Una delle cose emersa dalla riunione è che in queste situazioni accade un fatto: la criminalizzazione di uno degli anelli della filiera. Al decesso di un operaio per colpa di un criminale, si criminalizzano le imprese agricole.” “Queste morti dipendono da criminali, non dal sistema delle imprese agricole.” Con lui era presente la ministra Calderone, che ha tenuto a specificare che “il nostro scopo è dichiarare guerra al caporalato e intensificare le azioni contro un sistema che mortifica il lavoro, mette a repentaglio vite umane e non fa crescere la qualità del lavoro in un comparto strategico.” Calderone sostiene che “combattere il caporalato” “vuol dire certamente intensificare i controlli,” ma anche potenziare “la rete agricola di qualità” “perché il contrasto passa anche dal sostegno di chi gestisce regolarmente le proprie aziende.” La stessa ministra, però, ha dovuto ammettere che alla suddetta rete, attualmente “solo seimila imprese sono iscritte.”

Separare “i criminali” dal resto dell’industria è più complicato di quanto vogliano i ministri: secondo il VI Rapporto agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto, sono circa 230 mila i lavoratori senza un contratto regolare — più di un quarto del totale: il settore primario occupa 1.006.975 persone, secondo i dati più recenti dell’Osservatorio sul mondo agricolo dell’INPS. Il rapporto sottolinea che tra i lavoratori ci sono “circa 55.000” donne che “si trovano a vivere un triplice sfruttamento: lavorativo, per le condizioni in cui lavorano; retributivo, perché anche tra “sfruttati” la paga delle donne è inferiore a quella dell’uomo; e, infine,anche sessuale e fisico.”

Angelo Mastandrea sul manifesto spiega bene le cause dell’imbarazzo e dell’impaccio di Meloni e delle forze di governo di fronte alla morte di Satnam Singh — gli agricoltori pontini sono una base elettorale importante per la destra, e specificamente per Giorgia Meloni, che nel 2018 era stata eletta alla Camera proprio nel collegio di Latina — quel collegio alle scorse elezioni politiche era stato lasciato a Chiara Colosimo, la presidente della Commissione antimafia diventata famigerata per la sua foto con il terrorista neofascista Luigi Ciavardini, esecutore materiale della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Alle elezioni europee a Latina Fratelli d’Italia ha ottenuto il 37,72% delle preferenze, a Sabaudia il 44,79%, a Fondi la coalizione di governo “ha sfiorato l’80%,” scrive Mastandrea. Colosimo, nominata alla Commissione proprio per la sua competenza sul tema delle agromafie, non ha ancora rilasciato una dichiarazione sulla morte di Singh. Solo un mese fa era scoppiato il caso delle umiliazioni di stampo fascista a cui erano costretti i lavoratori stranieri in alcune aziende agricole della provincia, obbligati a chinare il capo e a fare il saluto romano davanti all’effige di Mussolini.


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