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CC-BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministri

Cosa rappresenta Giorgia Meloni? Al contrario di quanto dice CNN — che ricalca un po’ il pensiero magico della stampa liberale italiana nei primi mesi di governo Meloni — il governo e i partiti della maggioranza hanno intrapreso politiche progressivamente sempre più conservatrici

In barba al governo, oggi è il 25 aprile: sono previste manifestazioni e celebrazioni un po’ in tutta Italia. La manifestazione nazionale, come di consueto, si terrà a Milano, partendo intorno alle 14 da corso Venezia. È prevista la partecipazione della segretaria del Pd Schlein e alla fine del percorso si terranno gli interventi del sindaco Sala e di figure dell’antifascismo come il segretario nazionale di Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Pagliarulo ieri si è espresso anche riguardo alle infinite polemiche sulle dichiarazioni e la figura di Ignazio La Russa: il presidente del Senato oggi sarà a Praga al campo di concentramento di Theresienstadt — Pagliarulo ha commentato che “aveva altri 364 giorni per andare a Praga.”

Questa sarà la prima Festa della liberazione con una capa del governo di un partito direttamente erede del movimento fascista: come sono andati questi primi mesi, a parte il trauma? Domenica la rete statunitense CNN ha pubblicato un approfondimento sul governo Meloni in cui si dice che la presidente del Consiglio “non è neanche lontanamente di estrema destra come qualcuno temeva.” L’articolo si concentra sulle navi di migranti che “continuano ad arrivare” e ha una visione estremamente Washington–centrica della politica italiana, parlando dell’accordo per la “Nuova via della seta” come uno degli snodi più delicati della politica e dell’opinione pubblica italiana (?!). Sul contrasto alle migrazioni, l’articolo sentenzia: “Il popolo ha parlato, e volevano lei e quello che rappresentava. Ora la domanda che tutti si pongono è se potrà rispettare le promesse che ha fatto agli elettori.”

Ma allora, cosa rappresenta Giorgia Meloni? Al contrario di quanto dice CNN — che ricalca un po’ il pensiero magico della stampa liberale italiana nei primi mesi di governo Meloni — il governo e i partiti della maggioranza hanno intrapreso politiche progressivamente sempre più conservatrici:

  • Ha iniziato una vera e propria guerra contro i poveri, colpendo le fasce meno abbienti e destinatarie del Reddito di cittadinanza e dando il via a un’ulteriore deregolamentazione selvaggia dei contratti a termine, che darà vita a un nuovo aumento del precariato;
  • Ha dato al proprio esecutivo una direzione ultrasicuritaria e “manettara,” proponendosi di risolvere qualsiasi problema con la minaccia del carcere. Un ottimo esempio è la minaccia di 9 anni di reclusione per chi è costretto ad occupare una casa;
  • Ha attuato una stretta repressiva contro gli attivisti climatici, mostrandosi poco incline a tollerare il dissenso anche di fronte ad azioni non violente;
  • Ha peggiorato le condizioni di vita dei migranti proseguendo nel solco tracciato dagli scorsi governi, usando la tragedia di Cutro — per la quale le responsabilità continuano ad essere non chiare — per ridurre il rispetto dei diritti umani da parte delle istituzioni;
  • Ha sdoganato una delle più assurde e pericolose teorie del complotto dell’estrema destra internazionale, quella della cosiddetta sostituzione etnica, che sembra essere davvero una tesi che traccia le politiche del governo;
  • Ha rispolverato vecchie idee che arrivano direttamente dalla tradizione fascista, come il cercare di limitare il numero di anglicismi nella lingua italiana.

Se può interessarvi, comunque, c’è in corso un dibattito sul 25 aprile e l’antifascismo anche all’interno della coalizione di destra, e in particolare di FdI: l’ex capo Gianfranco Fini ha suggerito a Giorgia Meloni di dire, “perché so che ne è convinta, che libertà, giustizia sociale, uguaglianza sono valori democratici, sono i valori della Costituzione, sono valori antifascisti. Non capisco la ritrosia nel pronunciare questo aggettivo.” Secondo il ministro Lollobrigida “Giorgia Meloni è riuscita in quello che lui non è stato in grado di realizzare,” quindi “ognuno dovrebbe sapere qual è il suo tempo” — il ministro oggi sarà a Barcellona. Meloni dal canto suo sembra non abbia voglia di farsi coinvolgere in questo dibattito: ha dichiarato che dal 25 aprile è nata “una democrazia nella quale nessuno sarebbe disposto a rinunciare alle libertà guadagnate,” sostenendo in modo un po’ spericolato che “i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo.”

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