La Nuova Zelanda potrebbe diventare una repubblica indipendente alla morte di Elisabetta II d’Inghilterra. Il remoto ma prospero paese australe fa infatti parte del Commonwealth britannico e riconosce nel sovrano del Regno Unito il proprio capo di stato. Secondo un sondaggio effettuato da New Zealand Republic, un’organizzazione promotrice della repubblica, il 59% dei neozelandesi sarebbe favorevole a rendersi indipendente dalla madrepatria europea anche sotto il profilo formale, oltre che a quello pratico. Il ruolo del sovrano è infatti poco più che nominale. Il suo potere è limitato alla nomina di un “Governatore Generale,” indicato dal primo ministro del paese scelto, che svolge un ruolo rappresentativo. La sua figura però ha un ruolo iconografico ancora importante, comparendo ad esempio sulle bandiere e sulle monete di molti paesi del Commonwealth.
Anche sul dollaro neozelandese.
Le spinte repubblicane hanno attraversato tutta la storia della Nuova Zelanda, fin dal diciannovesimo secolo. Nell’ultima metà del ventesimo secolo si sono fatte più inistenti, visto anche il progressivo affievolimento dei legami culturali ed economici con la Gran Bretagna – che del resto si trova quasi esattamente dall’altra parte del globo. Quello svolto da New Zealand Republic è solo un sondaggio, ma ha rinfocolato un dibattito già acceso.
Dove c’è un movimento repubblicano infatti ce n’è inevitabilmente anche uno monarchico, e la Nuova Zelanda non fa eccezione. Sean Palmer, capo dell’organizzazione Monarchy New Zealand, ha contestato i risultati, sostenendo che il paese sarebbe diviso: di tutti i repubblicani infatti, il 44% sarebbe favorevole a un presidente eletto dal popolo, mentre il 14% preferirebbe un presidente eletto dal Parlamento. Questo, a sentire Palmer, rappresenterebbe un problema. “Hanno incollato insieme i due gruppi e l’hanno fatta passare per una grande vittoria”.
Il suo rivale Peter Hamilton, capo di New Zealand Republic, invece ha fatto notare che il tempo stringe: “Abbiamo tutti un grande rispetto per la Regina Elisabetta ed è ancora ben salda sul suo trono. Ma dobbiamo affrontare il fatto che entro una decina d’anni o poco più non sarà più la Regina. Quando viene chiesto alla gente se a capo del paese dovrebbe esserci un neozelandese, molti rispondono beh, perché no?”