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Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
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Erdogan e Putin hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per la formazione di una “safe zone” lungo il confine tra Siria e Turchia, confermando la necessità per le forze curde di arretrare di 30 km all’interno della Siria. Secondo la dichiarazione di Turchia e Russia, le forze curde hanno 150 ore — sei giorni — per completare la ritirata, dopodiché nuove pattuglie coordinate tra i due paesi inizieranno a controllare il confine, alla distanza di 10 km. (Middle East Eye)
L’accordo segna una vittoria non solo per Erdogan, ma anche per Putin, che è ora, di fatto, arbitro della situazione in Siria, e si è pienamente sostituito all’influenza di Unione europea e Stati Uniti. La posizione all’interno della NATO della Turchia — ora effettivamente allineata con la Russia sul fronte siriano — non potrebbe essere più controversa. (Al Jazeera)
O forse no? Alla fine il presidente degli Stati Uniti sembra essere soddisfatto così:
Good news seems to be happening with respect to Turkey, Syria and the Middle East. Further reports to come later!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 22, 2019
L’unica concessione che la Russia ha chiesto alla Turchia sembra essere appunto la presenza di forze di sicurezza di Mosca e Damasco lungo la safe zone. Erdogan da sempre indica in Assad un nemico della Turchia. Nel corso della conferenza, Putin ha dichiarato che questo sarebbe stato il punto fondamentale dell’accordo, in una “atmosfera di mutuo rispetto e cooperazione.” (the New York Times)
Diciamo che i presupposti per il mutuo rispetto e la cooperazione non sono proprio i migliori, però. Ieri Assad ha dichiarato che Erdogan sarebbe “un ladro,” che “sta rubando la nostra terra.” Ma Assad continua ad aver bisogno del sostegno russo per terminare l’avanzata contro Idlib. (Reuters)
La portavoce del vicepresidente Pence ha dichiarato ad Al–Monitor che l’amministrazione statunitense ha ricevuto conferma dal generale Mazloum delle SDF che le forze curde si sono ritirate da tutte le zone indicate nell’accordo ottenuto dagli Stati Uniti. Ma quali sono i confini di questa safe zone? Gli Stati Uniti letteralmente non lo sanno: il 17 ottobre scorso con Erdogan non è stato fissato nessun parametro geografico preciso. Secondo James Jeffrey, rappresentante speciale statunitense per l’intervento in Siria, che era presente all’incontro tra Pence e Erdogan, “Non abbiamo mai usato una mappa. Praticamente, abbiamo usato come riferimento le posizioni delle truppe turche — dov’erano, quella era una safe zone. L’accordo ha funzionato proprio perché non siamo stati troppo specifici.” (Al–Monitor)
Gli effetti dell’invasione del Rojava si fanno sentire anche all’interno della Turchia, dove sono in crescita casi discriminazione e violenze contro la popolazione curda. Pelin Ünker raccoglie il caso di un uomo di 74 anni, aggredito in un ospedale per aver parlato in curdo a sua moglie. Ma secondo il giudice che ha seguito il caso non si tratta di razzismo, e l’aggressore è stato rilasciato. Il caso è solo uno di tanti, sostiene Eren Keskin, co-direttrice dell’Associazione turca per i diritti umani: gli attacchi stanno aumentando non solo a causa del conflitto, ma anche grazie al clima di impunità. (DW)
Sabato alle 14:30 a Milano si scende in piazza per protestare contro l’invasione del Rojava, in un corteo che partirà da Palestro per arrivare al consolato turco. Qui trovate l’evento su Facebook.
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Mondo
“Questa è una rivoluzione pacifica!” Le proteste in Libano continuano, ignorando le promesse di riforma avanzate dal governo, in nome di un completo rinnovo delle istituzioni. La pressione economica, insostenibile, hanno per la prima volta unificato sciiti, sunniti, cristiani e drusi, disoccupati, sottoccupati e ceto medio. (Al Jazeera)
Anche in Cile le proteste continuano, prevalentemente pacifiche, nonostante la presenza massiccia dell’esercito nelle strade — sono in stato di fermo più di 5000 persone. Intanto, il presidente, il miliardario Piñera, ha annunciato nuove misure di welfare nel tentativo di placare le proteste, tra cui un aumento delle pensioni e dello stipendio minimo, e copertura statale per le spese mediche più ingenti. (NPR / BBC News)
William Taylor, ex–ambasciatore statunitense in Ucraina, ha testimoniato di fronte a tre comitati della Camera, nel contesto delle indagini per l’impeachment. La testimonianza di Taylor, ovviamente vicinissimo allo scandalo della richiesta di indagini sui Biden, è due volte inattaccabile perché è stato selezionato personalmente da Pompeo e Giuliani, per cui non può essere accusato di essere un funzionario “di parte.” Taylor ha confermato che Trump ha usato le risorse economiche per la difesa dell’Ucraina come strumento ricattatorio per ottenere le “indagini contro la corruzione” che voleva. (the Atlantic)
La difesa di Trump — secondo cui l’uso di qui pro quo e incentivi per ottenere comportamenti desiderati da altri paesi sia assolutamente nella norma — va in fumo di fronte alla testimonianza di Taylor, perché prova definitivamente che Trump stesse usando risorse diplomatiche per ottenere un vantaggio politico contro un proprio avversario. La dichiarazione iniziale dell’ex ambasciatore è online qui. (Vox)
Trump, sempre più furibondo, ha paragonato le indagini per l’impeachment a “un linciaggio,” ignorando il pesantissimo portato storico della violenza razzista, una delle pagine più cupe della storia degli Stati Uniti. (the Washington Post)
Per ben venti minuti, sembrava quasi che Boris Johnson ce l’avesse fatta: la Camera dei Comuni aveva appena approvato il suo accordo per la Brexit, ma solo al voto successivo — con cui il Primo ministro voleva forzare l’implementazione della Brexit in soli tre giorni — il governo è di nuovo andato sotto di 14 voti. Lo stop all’accelerata di Johnson ha messo sostanzialmente il punto alle ambizioni del premier di ottenere la Brexit prima di fine mese. (the Guardian)
Nel corso della giornata è arrivata una dichiarazione di Donald Tusk in cui il presidente del Consiglio europeo preannuncia che raccomanderà ai leader dell’Unione di concedere un’estensione alla scadenza per la Brexit. Ma Johnson continua con una forzatura dietro l’altra, e dice che ripeterà all’Unione europea che preferirebbe uscire entro il 31 ottobre — anche senza accordo, evidentemente — e che se l’Unione europea dovesse concedere un’estensione chiederà di nuovo di andare al voto. (BBC News)
A Oslo un uomo armato ha rubato un’ambulanza e si è lanciato sui passanti, ferendo in modo non grave 4 persone. L’uomo è stato fermato e arrestato, insieme a una donna di 25 anni. Ancora ignoto il movente — ma i due avrebbero connessioni con ambienti di estrema destra. (the Local Norway)
Eventi
Sta per iniziare la terza stagione di Chiamando Eva, il nostro podcast su femminismo e questioni di genere: la prima puntata sarà dal vivo mercoledì prossimo in Santeria Paladini 8 a Milano, ospiti speciali Lumpa e Jonathan Bazzi. Non mancate, e mettetevi in pari con le puntate arretrate. (Facebook / Spotify)
Italia
La Commissione europea ha inviato al governo italiano l’attesa lettera di chiarimenti sulla manovra: secondo Bruxelles, le norme previste finora — con un peggioramento dello 0,1% del Pil e una crescita della spesa pubblica dell’1,9% — non rispettano i programmi di riduzione del debito delineati dall’Ecofin. Qui il testo integrale della lettera, per gli appassionati. (il Sole 24 Ore / Policymaker Mag)
Conte e il ministero dell’Economia ostentano tranquillità, dicendo che a Bruxelles arriveranno oggi tutti i chiarimenti richiesti. Anche il commissario europeo Moscovici specifica che il dialogo è “positivo.” Il governo farà leva sui risparmi dovuti alla riduzione dello spread, ma sulla manovra però pesano ancora l’incognita parlamentare e le richieste di modifica che arrivano dal M5S e da Italia Viva: il presidente del Consiglio ha provato a blindare l’accordo raggiunto finora (“una volta operata una sintesi la manovra non si può riaprire, non può essere stravolta”) e anche Gualtieri avverte che gli spazi per cambiare sono “ristretti.” (Rai News / il Messaggero)
Mafia capitale, ma senza mafia: la Corte di cassazione ha respinto l’asse portante dell’impianto accusatorio della Procura di Roma, facendo cadere l’aggravante mafiosa del 416 bis per le associazioni delinquenziali di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Per loro, e per altri imputati, ci sarà un processo di appello bis per il ricalcolo delle pene. (la Repubblica Roma)
Circa 300 operai della Whirlpool di Napoli hanno manifestato all’aeroporto di Capodichino, distribuendo volantini nell’area dei gate. Per salvare lo stabilimento in extremis — la chiusura è prevista per il 1° novembre — il governo ha annunciato un emendamento al Decreto Crisi, pensato apposta per le aziende che operano nel settore degli elettrodomestici: un’agevolazione sul contributo addizionale sul trattamento di integrazione salariale. (la Repubblica Napoli / il manifesto)
Intanto, in vista dello sciopero del prossimo 31 ottobre, la Fiom ha lanciato anche una campagna di boicottaggio dei prodotti Whirlpool, già accolta da alcuni negozi di elettrodomestici in Campania e in Calabria. (il Mattino)
Ieri sono sbarcati a Pozzallo i 68 migranti soccorsi dalla Asso 29 e trasbordati sulla Diciotti, mentre la nave Ocean Viking, con 104 persone a bordo, ancora non ha un porto sicuro in cui sbarcare. (Fanpage)
13:41 CEST pic.twitter.com/bH2htCntCw
— Sergio Scandura (@scandura) October 22, 2019
Avete un esame e non siete preparati? Prendete esempio da questa risposta del premier Conte a un giornalista che gli chiedeva se il governo rinnoverà gli accordi con la Libia o no. (Twitter)
I giornalisti chiedono a Conte: l’Italia rinnoverà gli accordi con la Libia?
Conte non sa assolutamente che pesci pigliare.
Imbarazzo vero, per lui
(peraltro definisce “riunioni governative” quelli che penso siano i consigli dei ministri)pic.twitter.com/9qzwkjF4jR— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) October 22, 2019
Un’abilità che Conte avrà l’occasione di sfoggiare anche oggi, dato che dovrà finalmente riferire al Copasir sugli incontri tra il ministro della giustizia statunitense Barr e i vertici dei servizi segreti italiani. Si tratta di un pasticcio piuttosto complicato: se vi siete persi le puntate precedenti, ne abbiamo parlato in una puntata di Trappist a inizio ottobre. (il Fatto Quotidiano / HuffPost / the Submarine)
A 10 anni esatti dalla morte di Stefano Cucchi, si è tenuta ieri sera una fiaccolata a Roma per ricordarlo. “Sono stati 10 anni di dolori e sofferenze. Finalmente la verità è venuta fuori. Abbiamo sempre creduto nella giustizia e speriamo che venga fatta giustizia veramente. La nostra battaglia per verità e giustizia non finirà,” ha detto la madre Rita. (Corriere della Sera / video)
Cult
I ricercatori dell’Università di Wageningen hanno dimostrato che è possibile coltivare pomodori, segale e ravanelli usando suolo lunare e marziano. Perché l’umanità riesca a stanziare colonie permanenti è necessario trovare modi per produrre cibo in loco — e questo potrebbe essere un passo importante. Insomma, cosa aspettiamo a partire. (Smithsonian)
Gif di Sarah Zucker
Non possiamo fermarci alle piste ciclabili: negli anni Trenta l’industria automobilistica ha inventato autostrade e preteso grandissime infrastrutture per i propri prodotti. Ora i ciclisti devono fare la stessa cosa — immaginare città dove le automobili sono marginalizzate. (Citylab)
Instagram ha organizzato un incontro privato con una ventina di artisti, curatori e attivisti nei propri uffici di New York per discutere la propria policy contro le foto di nudo, su cui attualmente il servizio svolge un lavoro di censura oppressivo. Gli artisti e gli attivisti hanno spiegato a Instagram — e Facebook — che il loro concetto di “sicurezza” è sottosopra: non viene prima la sicurezza di non vedere foto di nudo, ma prima quella degli artisti, e degli utenti, che cercano di esprimersi. L’azienda non ha promesso nessun cambiamento di policy, per ora. (Hyperallergic)
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Gif di Archie Comics
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