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tutte le foto di Michele Lugaresi

Lorenzo Live 2018 rimarrà al forum di Milano per tutto febbraio. Proseguirà poi a Rimini, Firenze, Torino, Casalecchio di Reno, Roma, Acireale, Eboli, Ancona e Padova.

Ha debuttato ieri sera al Forum di Milano dove rimarrà stabilmente fino al 28 febbraio. È un concerto pensato come uno show a tutto tondo. — È il racconto di una visione, di come io vedo le cose. È la fantasia, il potere della festa, della musica, della celebrazione — ha raccontato Jovanotti alla fine dello spettacolo.

Dopo le prove serrate delle ultime settimane le nuove canzoni estratte da “Oh, Vita!” — l’ultimo album di Jovanotti uscito lo scorso 1° dicembre — hanno finalmente acquistato una dimensione live.

Lo spettacolo al forum è introdotto da un cartoon in cui compare un Don Chisciotte in tutto somigliante a Jovanotti.

Don Chisciotte è il personaggio dei personaggi. È la volontà di immaginare, di essere vivi, di trasfigurare la realtà, per me è semplicemente un trampolino per gettarsi in una storia. Lo show è frenetico, tondo, ricco di sfumature.

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Ripercorre la carriera, iniziata trent’anni fa proprio qui a Milano, di Jovanotti – che non a caso ha 51 anni proprio come il personaggio di Cervantes — dando vita a uno spettacolo coinvolgente, emotivo, di fronte al quale è difficile rimanere impassibili, non provare empatia. La prima parte è dedicata al nuovo album e ai singoli più recenti, la cornice è quella di un palazzetto addobbato a festa con tanto di lampadari luccicanti pendenti dal cielo. Il pubblico, per lo più giovane, intona in coro le hit di oggi (Oh, Vita!), accende le torce dei cellulari ondeggiandoli sui classici di sempre (Mi fido di te), urla di energia e gioia ripetendo a tempo il ritornello di Ciao Mamma (anche questo un grande classico intergenerazionale). — Volevo che fosse una festa, volevo che ci fosse Don Chisciotte, volevo che il concerto fosse divertente, rock ‘n roll… Deve essere eccitante, luminoso, non ti deve mollare un attimo, deve darti questa sensazione di allegria, di energia.

foto Michele Lugaresi
foto Michele Lugaresi

Quando all’improvviso compare a mezz’aria in mezzo al pubblico una consolle illuminata da raggi di luce colorata, Jovanotti toglie l’abito da cantautore per indossare ancora una volta le cuffie da dj e far ballare. C’è tempo per una breve riflessione sul razzismo, fuori copione, non preparata ma dettata dall’attualità; ma lo spettacolo continua poi leggero, allegro, una grande festa, qualcosa a cui si è felici di partecipare. Come direbbero gli anglofoni, il motto è experiencing the moment. Nell’arte del coinvolgimento, giocato su un forte legame empatico, indissolubile, col proprio pubblico, Jovanotti non ha probabilmente eguali in Italia. Durante lo spettacolo capita che si susseguano grandi classici musicali (Gioacchino Rossini all’inizio, poi la Traviata e infine la voce immortale di Pavarotti) alternati a pezzi techno. Il tutto coerentemente, secondo la logica dell’intrattenimento. Così, da Tensione evolutiva a Ragazzo fortunato, il finale è un crescendo di positività e spinta emotiva. Fino ai saluti seguiti a Viva la libertà, ultimo pezzo in scaletta.

51 anni — come Don Chisciotte. 28 brani in scaletta. Due ore e mezza di concerto. Prendo sempre la fiducia del pubblico come una responsabilità confiderà più tardi, dopo lo spettacolo. Gli applausi sul finale sono più che meritati.

Lorenzo Live 2018 rimarrà al forum di Milano per tutto febbraio. Proseguirà poi a Rimini, Firenze, Torino, Casalecchio di Reno, Roma, Acireale, Eboli, Ancona e Padova. Prima di una breve parentesi estera. A giugno il tour toccherà infatti Stuttgart, Vienna, Zurigo, Bruxelles, Londra e Lugano.


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