Un corteo di più di 3mila persone ha sfilato oggi per le vie del centro a Milano per la libertà vaccinale.
Tante famiglie giovani, tanti bambini, tutti vestiti di bianco e ognuno con in mano un palloncino colorato. Il caldo pomeriggio di luglio non ha fermato chi chiede chiarezza al governo su una legge nata per un’emergenza che tanti genitori non condividono. Si tratta del decreto legge che segue il calo della copertura vaccinale degli scorsi due anni sceso dal 95% al 93,3%. È passato al Senato con 172 voti a favore, e ora aspetta l’esame della Camera per poi essere convertito in legge entro il 6 agosto. La discussione generale sul decreto si terrà invece nel pomeriggio di mercoledì 26 luglio. Rispetto al testo precedente uscito dal Consiglio del ministri, sono molte le novità in questa fase: i vaccini obbligatori sono 10 + 4 (invece che 12), i primi sono obbligatori (antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricellae) i secondi fortemente consigliati, tutti gratuiti (anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus).
Le sanzioni per chi non sottoporrà i propri figli alla copertura vaccinale si abbassano e variano da 500 a 100 euro, a seconda dell’infrazione — il riferimento al rischio di perdere la patria potestà è stato depennato nell’ultima revisione del decreto.
È prevista anche l’istituzione dell’Anagrafe vaccinale nazionale, che registrerà il comportamento vaccinale dei cittadini italiani, compresi i richiami.
L’obbligatorietà riguarda anche i minori stranieri non accompagnati.
Tanti i genitori arrabbiati e impauriti che hanno sfilato oggi pomeriggio per le vie di Milano dal Castello Sforzesco a Porta Venezia dove le varie associazioni che hanno partecipato hanno tenuto un comizio — presenti Comilva e Condav (Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino).
Anche Codacons a sostegno dell’iniziativa, qualche giorno fa ha dichiarato che si batterà per far valere l’anticostituzionalità della legge. Secondo l’articolo 32 della Costituzione italiana “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.”
Come dichiarato dal legale di Codacons Nadia Francalacci a Panorama “L’articolo 32 della Costituzione tutela una delle massime espressioni della libertà, quella di non essere sottoposti a cure o terapie che non siano liberamente scelte o accettate. È generalmente condivisa l’opinione che solo uno stato di necessità per la salute pubblica consenta al legislatore l’imposizione di un trattamento sanitario ma mai può spingersi fino al sacrificio della salute individuale di un bambino sano”.
È molto importante che venga fatta chiarezza su tanti punti. Abbiamo chiesto a mamme e papà presenti in corteo cosa li potrebbe convincere a far vaccinare i propri figli.
Luca — “Io sono per la trasparenza, prima del decreto mi fidavo della scienza, di quello che mi diceva il governo. Da quando hanno pubblicato la prima versione del decreto in cui proponevano sostanzialmente la sospensione della patria potestà ho iniziato a farmi delle domande perché è una forma di coercizione troppo forte che non trova un riscontro in quello che è la realtà: non c’è un’epidemia, non c’è un’emergenza, quindi non ha senso di essere.”
Natalia — “La mia opinione non è quella di tutto il corteo: io sono abbastanza estremista, nel senso che credo che la malattia sia una cosa necessaria, non è un male ma un bene quindi per me le malattie bisogna farle, l’esposizione è la migliore prevenzione, questo non è quello che pensano tutti. Qui ci sono soprattutto persone che vaccinano i loro figli ma sono contrari all’obbligatorietà.”
Nunzia — “Lei è mia figlia, non è vaccinata e finchè non va a scuola ci è stato possibile farlo poi vedremo. Sinceramente se ci fossero delle prove vere sul fatto che non ci sono conseguenze l’avrei fatta vaccinare, ma per ora non me la sento. Anche in passato noi siamo cresciuti senza vaccinazioni” poi continua “noi siamo qui in primis per i nostri bambini e per la libertà di scelta in generale!”
Questa manifestazione segue quelle di Roma e Pesaro dove nelle scorse settimane hanno sfilato 10 mila persone con l’obiettivo comune di fermare l’obbligatorietà della vaccinazione.
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