Tour bus #2 — Continua il nostro viaggio tra i festival nostrani che cercano di toglierci dall’apatia della vita moderna e catapultarci dentro un altro universo.
in copertina foto di Martina Caruso, via Facebook.
Rimaniano in Piemonte e dopo aver chiacchierato con Simone di Balla coi Cinghiali ci spostiamo verso Chiaverano, sulle sponde del Lago Sirio, dove da 6 anni rinasce ogni estate l’esperienza di A Night Like This (da qui in poi abbreviato ANLT). Tra noi milanesi il festival è abbastanza conosciuto grazie anche alla vicinanza della location, a poco più di un’ora dalla città meneghina e a circa 45 minuti da Torino. Il festival si sviluppa in due aree, la “zona live” con tre palchi, area food e mercatino handmade, e una seconda zona “campeggio & afterparty” sulle rive del lago. Tra gli artisti confermati quest’anno Kap Bambino, Gazzelle, Demonology Hi Fi, Of Montreal e The Wave Pictures. Cecilia Miradoli dell’Associazione ANLT risponde alle nostre domande.
Scrivete: “Da anni creiamo la lineup di A NIGHT LIKE THIS Festival con un obiettivo preciso: trovare artisti che lasceranno un segno nel mondo della musica.” Ci potete spiegare meglio? Quali gli artisti che siete più fieri di aver “scoperto”?
Diciamo che ci abbiamo sempre provato! Il festival è prodotto da un’associazione di musicisti, e so che può sembrare sbagliato l’approccio passionale alla line-up, ma la verità è che andare a scoprire artisti poco conosciuti e poi rivederli sui palchi più importanti del mondo è la parte più affascinante dell’organizzazione! Il resto è comunicazione e tante gatte da pelare, del resto per un festival senza sponsor che si autosostiene credo sia l’unica strada percorribile. Non possiamo permetterci artisti da capogiro e relativi cachet, e di conseguenza cerchiamo di creare la nostra identità su questo obiettivo, e di anno in anno diventare sempre più credibili in quello che facciamo. Siamo stati precursori convinti di artisti come Cosmo, Iosonouncane, Birthh, BeForest, Niagara, Yombe e C’mon tigre, tra i tanti italiani. Facciamo anche scouting di stranieri, ad esempio tra i nomi già annunciati quest’anno c’è Pixx, che portiamo per la prima volta in Italia, artista inglese a firma 4AD che all’estero divide i palchi con Doughter, Glass Animals e Austra, ma che qui non è ancora approdata. A volte va molto bene, come nel caso di Slow Magic che è diventato una star internazionale, ma può andare anche meno bene come successe nel 2013 quando portammo in Italia per la prima volta gli Egyptian Hip Hop dall’Inghilterra, band stra attesa e molto interessante che però l’anno dopo si sciolse! In attesa del festival ci occupiamo anche di preview tattiche in giro per il nord Italia, prediligendo situazioni particolari come ad esempio quella con Comehome durante il Salone del Mobile, un concerto esclusivo con FILOQ in una casa privata. Di solito organizziamo eventi nei locali come al RNR durante Linoleum o al Tunnel parlando di Milano, mentre a Torino ci spostiamo su Astoria e Spazio211.
La location di ANLT: lago balneabile, campeggio, come l’avete trovata? Dopo 6 anni la relazione con gli enti pubblici è ancora buona?
Cercavamo un luogo che facesse venire voglia di scappare dalla città, per ascoltare musica bella ma anche per passare un week end nel verde, mangiando cose buone e stando in pace col mondo. Non sapevamo che così vicino a Milano e Torino esistesse tanta bellezza inesplorata! Dopo aver visto varie location, Chiaverano e il Lago Sirio ci sono sembrati perfetti. In un secondo momento abbiamo scoperto che c’era anche un camping, che per noi è una delle parti fondamentali dell’esperienza di ANLT. Le relazioni col Comune di Chiaverano, per l’esattezza con l’attuale giunta, sono da ormai 5 anni una delle ragioni per cui ci siamo fermati qui. Lungimiranti, coraggiosi, moderni, si sono lanciati con noi in questa avventura e hanno, come noi, imparato dai propri errori. Inoltre, continua ad esserci il patrocinio della regione Piemonte, che è uno splendido riconoscimento anche se, purtroppo, non economico.
Quanto è importante per voi l’esperienza a “360 gradi”?
Per noi è tutto! Il nostro festival è sicuramente improntato sulla musica di qualità, ma la location e tutto ciò che il contenitore offre sono la vera esperienza del festival. Facciamo in modo di rendere felici (e stanche!) le persone che ci seguono e ci danno fiducia, senza un momento di noia, prendendo a modello i festival open air all’europea ma dandogli un tocco all’italiana. Cerchiamo di far godere le giornate al nostro pubblico dall’alba al tramonto, dal bere al cibo, dalle mostre all’after party, dal tuffo nel lago fino agli unplugged sul palco “LakeMeUp” collocato sulla piattaforma del molo, un’esperienza magica perchè il posto sembra la cornice di una fiaba nordica!
Quest’anno saranno ospiti anche i ragazzi milanesi di GOMMA (che noi di The Submarine già conosciamo) per un workshop e una mostra mercato, come li avete incontrati?
Ce li hanno presentati i nostri amici di Redroom (Il Sabato di Lambrate) che hanno curato il nostro mercatino handmade negli ultimi due anni. Volevamo inserire qualcosa di nuovo e avendo già ospitato in passato dei disegnatori, l’idea di fare una mostra/evento ci è piaciuta molto! A Gomma si aggiungeranno laboratori musicali a cura de La Stanza di Greta e performance come quella della disegnatrice Ilaria Bochicchio.
Chiaverano, paese di 2000 persone durante l’anno, come ha reagito all’arrivo di ANLT ? Come sono i rapporti con la popolazione?
All’inizio è stata dura! Pensavano che gli avremmo sfasciato il paese con un rave, ci vedevano come un corpo estraneo non richiesto. Parlo di una piccola parte di paese però, perchè molti si sono semplicemente astenuti dal giudicare e hanno osservato invece un pubblico giovane ed educato che ha portato una ventata di novità e turismo ad un paese altrimenti spento, destinato a diventare dormitorio di Ivrea. Oggi molte associazioni del paese ci danno una mano durante il festival o lavorano all’interno di esso come ad esempio l’associazione del Carnevale di Chiaverano che ha uno stand di hamburger e prodotti del territorio, ma a lato ci procura anche i fondamentali tavoli e panche per l’area food! Oppure l’associazione di Bienca, che ci presta dei gazebo e dei volontari, o l’associazione “Il Piccolo Carro” che allestisce con piante e fiori la struttura coperta che ospita il palco indoor, fino al Chiaverano Photogroup che cura alcune mostre fotografiche. In realtà paradossalmente sono più gli anziani a partecipare che i giovani! Un pò perchè si divertono e ricordano le “belle feste dei tempi andati” , un pò perchè i pochi giovani diffidano che possano esserci eventi di questa portata proprio nel loro paese e fanno chilometri per andare a divertirsi a Torino o Milano, senza guardare ciò che gli succede attorno. Questo ci dispiace molto, perché crediamo che al contrario dovrebbero far crescere e sfruttare questo patrimonio per il futuro, ma confidiamo che prima o poi se ne accorgeranno!
Siete parte dell’Italian Music Quality Festival, associazione che si occupa di aggregare i migliori festival italiani. Secondo voi qual è il problema più grande per lo sviluppo e l’organizzazione di un festival in Italia? E come si potrebbe risolvere?
Credo che il problema sia un po’ tutto il mercato della musica in Italia, perchè il consumo della stessa non è tra le priorità degli italiani. Di conseguenza le istituzioni e le aziende non puntano sulla musica quando scelgono un campo in cui investire, e a parte i festival con grossi investimenti privati si hanno una quantità di piccoli eventi frammentati sul territorio, ma pochi con una reale possibilità di crescita seppur con un enorme potenziale attrattivo. A catena poi derivano una serie di problemi, come ad esempio il booking di artisti stranieri che nei tour prediligono date non italiane perchè più pagate o con più audience.
Non ho la chiave per risolvere il problema, forse bisognerebbe puntare di più sull’identità di ciascun festival, senza per forza spendere per grossi nomi ma puntando alla qualità e originalità della proposta nel suo insieme : location, line up, contenuti extra, che è quello che facciamo con ANLT.
Sicuramente una rete che mette in relazione i festival e li fa collaborare, come quello che sta facendo l’IQMF, può aiutare, salvaguardando sempre le caratteristiche di ognuno. È uno degli obiettivi ma anche il più difficile da attuare, perchè ciascuno ha un suo target e caratteristiche molto precise. Noi però ci stiamo riuscendo ad esempio insieme all’ AMA Festival, con cui abbiamo stretto una collaborazione che secondo noi è innovativa, dando la possibilità a chi compra l’abbonamento di uno dei due festival di avere l’altro col 20% di sconto!
Siete voi per primi appassionati di festival? Ce n’è uno a cui vi siete ispirati nell’ideazione di ANLT?
Assolutamente si! L’idea è nata dopo essere stati al FIB di Benicassim, che pur essendo molto diverso ci ha ispirati per l’esperienza, dove un intero paesino sul mare viene coinvolto durante la settimana del festival, sia nell’accoglienza che nel divertimento! E’ stata una notte come quella a farci venire la voglia di tentare. A Benicassim siamo stati nell’estate del 2011 e già in novembre eravamo alla ricerca della location per ANLT. Quella fu un’edizione fantastica con i Portishead e gli Arcade Fire, e non c’è da meravigliarsi se tanta bellezza ci abbia condizionato a fare certe scelte un po’ pazze! Tra gli altri festival partecipiamo con piacere al Primavera Sound, ma ci piacerebbe anche andare al Coachella o al super esclusivo Festival n.6 in Inghilterra! In Italia invece oltre all’AMA abbiamo sempre guardato con ammirazione all’Ypsigrock.
La prossima edizione di A Night Like This si svolgerà dal 14 al 16 luglio 2017 a Chiaverano (TO)
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