Not stonks

La guerra commerciale di Trump al resto del mondo è ancora piú pesante di quanto ci si aspettasse. Tra le altre notizie: sempre più persone rinunciano a curarsi per le liste d’attesa troppo lunghe, Netanyahu arriva in Ungheria, e a giugno arriva anche lo Switch 2

Not stonks
foto via X: Casa bianca

Come preannunciato, Donald Trump ha presentato pesanti dazi contro il resto del mondo in una celebrazione dal Rose Garden della Casa bianca. Davanti a un pubblico con molte pettorine gialle, il presidente statunitense ha annunciato l’entrata in vigore di dazi a partire dal 10% su tutti gli import, con ulteriori tariffe punitive per gli stati che, secondo l’amministrazione, limitano gli export statunitensi. Trump ha spiegato la logica dei dazi mettendo le proprie tariffe a fianco a percentuali sommarie che sarebbero state ottenute calcolando i pagamenti “ingiusti” che gli altri stati impongono sull’export statunitense. Queste percentuali comprendono non meglio specificate “manipolazioni della valuta” e “barriere commerciali”: sul sito della Casa bianca trovate scritto tantissimo sui nuovi dazi, ma non troverete nemmeno una riga di spiegazione su come si è arrivati a calcolare queste percentuali. Per i paesi dell’Unione europea i dazi saranno al 20%, ma ci sono molti stati messi peggio: i dazi contro la Cina sono al 34%, e sono stati colpiti in modo pesante anche storici partner degli Stati Uniti: Giappone e Corea del Sud hanno dazi al 25%, Taiwan al 32% (!). Al Myanmar, colpito meno di una settimana fa dal peggior terremoto da un secolo a questa parte, sono stati riservati dazi al 44%. Il paese colpito in modo più duro è il Laos, con dazi al 48%. Canada e Messico sono riusciti a essere esentati da questo round dazi, anche se saranno comunque colpiti dalle tariffe sull’automotive, così come quelli su acciaio e alluminio, tutte al 25%. (YouTube / X / Casa bianca / CBS News)