L’altro tipo di boom economico
Il mondo reagisce allo shock dei dazi di Trump: Stellantis ha già iniziato coi licenziamenti. Tra le altre notizie: la condanna del militante neofascista Marco Toffaloni, il PPE vuole modificare la convenzione di Ginevra sui rifugiati, e la minaccia dei dazi per l’industria dei giochi in scatola

L’annuncio dei dazi statunitensi contro il resto del mondo si è fatto sentire: per la borsa statunitense è stato il giorno peggiore da quando l’esplosione della pandemia aveva funzionalmente bloccato l’economia globale, ed è stata dura anche in Europa, a Piazza Affari è stata una giornata negativa o molto negativa per quasi tutti i titoli del Ftse Mib. JP Morgan, la più grande banca del mondo, stima che ci sia una probabilità del 60% che alla fine dell’anno si vada verso la recessione globale — prima dei dazi la probabilità era del 40%. Le conseguenze sono state immediate: Stellantis ha annunciato il licenziamento temporaneo di 900 operai delle proprie fabbriche statunitensi, e la pausa totale delle produzioni in due stabilimenti, uno in Messico e uno in Canada. Antonio Filosa, il direttore operativo di Stellantis per l’America, ha scritto una lettera ai dipendenti in cui spiegava che l’azienda stava “valutando gli effetti di medio e lungo termine dei dazi,” ma che comunque “ha anche deciso di prendere alcune azioni immediate.” Lo stabilimento in Canada — con 3.600 dipendenti — resterà fermo per due settimane, mentre quello messicano — con altre 2.600 persone — resterà fermo per un mese. (BBC News / il Sole 24Ore / Bloomberg / Reuters / the Globe and Mail)