Il giorno della liberazione (dagli Stati Uniti)
Dopo settimane di rimandi e tensioni, il mondo si prepara all’arrivo dei dazi statunitensi. Tra le altre notizie: continua il flirt di Calenda con il governo, il dipartimento della Giustizia statunitense vuole la pena di morte per Luigi Mangione, e cosa ci sarà nei prossimi smart glasses di Meta

Dopo aver rimandato diverse volte i dazi in cambio di favori e concessioni, oggi scattano i dazi statunitensi contro numerosi storici partner commerciali — tra cui gli stati europei. Oltre alle tariffe preannunciate, dovrebbero aggiungersene altre, che saranno annunciate durante una cerimonia. Trump ha battezzato l’occasione come “giornata della liberazione”: la cerimonia si terrà alle 16 locali — le nostre 22. Non si sa ancora che forma avranno i dazi aggiuntivi, ma Trump ha sulla scrivania due opzioni, e ci sono retroscena contrastanti su quale abbia scelto. Un’opzione è quella dei “dazi reciproci,” calcolati caso per caso, paese per paese, l’altra è una tariffa secca al 20% su tutte le importazioni. La portavoce della Casa bianca Karoline Leavitt ha confermato che i dazi annunciati saranno immediatamente validi, mentre quelli del 25% sull’automotive scatteranno il giorno successivo. Gli annunci arrivano con economia e investitori già affaticati da settimane di incertezza, tra annunci contrastanti e dazi rimandati — tra febbraio e marzo la borsa statunitense ha bruciato 5.000 miliardi. Parlando con NBC News nel week end, Trump aveva detto che i dazi erano una cosa giusta, perché “sono più di 40 anni che il resto del mondo deruba gli Stati Uniti.” (Reuters / the Wall Street Journal / CNBC / NBC News)