Gli esclusi

Washington vuole parlare di Ucraina con Mosca senza gli stati europei di mezzo — che dovranno “pagare” se vogliono essere inclusi. Tra le altre notizie: Israele continua a non rispettare il cessate il fuoco, la destra toscana ferma la legge sul fine vita, e il sito ufficiale di Luigi Mangione

Gli esclusi
foto CC-BY-NC-ND 4.0 presidenza dell’Ucraina

Gli stati europei non avranno voce in capitolo sui termini della trattativa per concludere una guerra ai confini del loro blocco: lo ha dichiarato Keith Kellogg, l’inviato di Donald Trump in Ucraina. L'annuncio arriva dalla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, lo stesso contesto da cui il giorno precedente il vicepresidente Vance aveva attaccato le istituzioni dei paesi europei. Rispondendo a una domanda sulle possibilità che i paesi europei fossero inclusi nella trattativa, Kellogg ha risposto semplicemente: "Io sono di scuola realista. Non credo succederà." In una dichiarazione successiva, dopo che la dichiarazione aveva scosso i funzionari dei paesi europei, Kellogg ha precisato che questo non voleva dire "che gli interessi" degli stati europei "non saranno considerati, usati e sviluppati." Kellogg ha giustificato la propria posizione dicendo: "Non vogliamo cacciarci in grandi discussioni di gruppo," sostenendo che la partecipazione di più parti era stata controproducente in altre trattative tra Kyiv e Mosca. Kellogg ha aggiunto che doveva lavorare "secondo i tempi di Trump": "Lui ti chiede di fare un lavoro oggi e domani vorrà sapere come mai non l'hai risolto." "Avremo bisogno di un po' di tempo per respirare, ma quando dico così non voglio dire sei mesi" — secondo il funzionario statunitense la guerra si può chiudere con "qualche giorno o qualche settimana" di trattativa. Nelle ore precedenti gli Stati Uniti avevano fatto circolare tra gli stati europei "un questionario" — come l'ha descritto il presidente finlandese Stubb — per capire "cosa fosse possibile" a livello di garanzie di sicurezza che gli stati europei potevano fornire per mettere fine alla guerra in Ucraina. Parlando con i giornalisti, Stubb ha espresso frustrazione con i propri colleghi europei: "L'Europa deve darsi una mossa. L'Europa deve parlare meno e fare di più." "Vedo un sacco di persone qui che sono arrabbiate e che non sono contente della situazione. Ma la mia domanda è, OK, cosa farete a riguardo?" (Reuters / CNBC / Euronews)