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Errori e anomalie potrebbero far lievitare i costi della bolletta della luce. Ecco perché è importante imparare a leggere correttamente le fatture, in modo da avere più chiara la situazione dei consumi e delle tariffe.

Può capitare che un errore nella bolletta della luce arrivi a costare caro. Per non incappare in brutte sorprese e mantenere un giusto controllo sulla spesa, è utile capire come leggere le fatture in cui sono riportati i costi dell’elettricità. Qualora si rilevassero addebiti sbagliati, come nel caso della prescrizione, sarà sufficiente interrompere il pagamento e inviare un reclamo. Il modo più semplice e facile per farlo è attraverso il servizio di raccomandata online offerto da Ufficiopostale.com. Attivo 24 ore su 24, consente di spedire i documenti direttamente da casa o dal luogo di lavoro, utilizzando semplicemente un computer, un tablet o uno smartphone.

Ecco allora che cosa è bene sapere e che cosa è consigliabile controllare una volta ricevuta la bolletta.

Prima di tutto, chiariamo il concetto di prescrizione accennato appena sopra. Si tratta di una norma che impedisce ai gestori di richiedere pagamenti relativi ai consumi risalenti a oltre due anni fa. L’utente, in questo caso, ha diritto all’esenzione dal pagamento della bolletta.

Andando poi ad analizzare nello specifico la prima parte della bolletta, sarà importante verificare la correttezza dei dati riferibili alla fornitura, tra cui la potenza in chilowatt del contatore e la sua destinazione, a uso domestico residente o non residente.

Scorrendo oltre il documento, si arriverà a una delle sezioni più importanti, e cioè quella relativa agli importi. Entrando più nel dettaglio, si noterà che il totale della bolletta è diviso in quattro voci di spesa principali. Queste comprendono la spesa per l’energia fornita, la spesa per la manutenzione del contatore e il trasporto dell’energia, la spesa per gli oneri di sistema (copertura dei costi per le attività di interesse generale) e l’ammontare di Iva e accise.

Nella sezione rientra anche l’importo da corrispondere per il pagamento del canone Rai, da pagare in rate da 9 euro al mese per dieci mesi.

A questo punto, sarà necessario passare all’azione e verificare che le voci elencate siano effettivamente corrette, accertandosi che le informazioni relative ai consumi e alle letture corrispondano a quanto riportato sul proprio contatore.

Per essere certi di pagare per quanto effettivamente si è consumato, è importante comunicare i dati effettivi tramite l’autolettura del contatore. Se si possiede un contatore elettronico, per leggere il numero da inviare alla società fornitrice sarà sufficiente premere il tasto presente a lato del display.

Se si dispone invece di un vecchio modello, le cifre da riportare sono quelle che compaiono nell’apposita finestra, escluse quelle che seguono la virgola.