Nostalgia. Nell’arte è uno dei sentimenti piú semplici da scatenare, ma non per questo non è importante, e non per questo prodotti confezionati attorno alla nostalgia non possono essere comunque godibili, o proprio comunque, belli.
Negli ultimi anni si è scatenata una vera e propria ondata di operazioni nostalgia direttamente indirizzate alla nostra generazione, e a quella immediatamente precedente. Quando il risultato non vi rovina irrimediabilmente ricordi d’infanzia, spesso è un bel divertimento.
Un genere musicale interamente retto dalla potenza della nostalgia è il chiptune, elettronica suonata limitandosi artificialmente ai suoni a 8 o 16 bit, per ricreare sonorità che abbiamo irrimediabilmente legato a bellissimi ricordi d’infanzia, passati al buio, nella nostra camera, troppo vicini al televisore.
Alcuni di quei giochi avevano delle colonne sonore che erano delle vere bombe: partiamo insieme per un breve tour nostalgico dei pezzi migliori, oppure scopriamo insieme musichine bellissime che non vi aspettate.
10. Rattle battle, da Donkey Kong Country 2
Composta da David Wise, sassofonista pazzo che ha firmato tutte le colonne sonore prodotte da Rare dal 1985 al 1994, Donkey Kong Country 2 sviluppava i temi del primo gioco della serie in nuove composizioni tra le piú ambiziose mai riprodotte su un Super Nintendo.
9. Bowser’s Castle da Super Mario Kart
https://youtu.be/4m3hFaZd5Dw
Composta da Soyo Oka, che sarebbe poi esordita molti anni dopo con il nome di Dj Alice, Bowser’s Castle allude con i suoi stridori a orrori così strani in un gioco di go kart (!) con Super Mario (!!).
8. Belmont’s Theme da Castlevania IV
Lo scopo di Castlevania IV non era di inventare qualcosa di nuovo, ma di perfezionare una formula di successo. Nel contesto estremamente limitante dei 16 bit, questo voleva dire concentrarsi sulla fluidità, sulla qualità delle illustrazioni e della musica. Composta da Masanori Adachi e Taro Kudo, Belmont’s Theme è la quintessenziale musichina da videogioco horror.
7. Into the Thick of It, da Secret of Mana
https://youtu.be/T3N9lrq-rks
Antropologo della religione, musicista, illustratore e game designer — Hiroki Kikuta compone per Square una colonna sonora prog che accompagna il giocatore dagli inizi sereni, agli ambienti piú inquietanti. Kikuta, immerso nelle proprie ambizioni orchestrali, si perse presto nella produzione, pretendendo di voler creare direttamente ogni sample per poter verificarne il suono finale riprodotto dal Super Nintendo.
6. Stage 1, da Journey to Silius
https://youtu.be/iwn-9IiO3MM
Journey to Silius doveva essere l’adattamento videoludico di Terminator. Persa la licenza, lo sviluppatore Tokai dovette correre a perdifiato per creare personaggi, fondali e musiche per il gioco. Naoki Todaka, incaricato della colonna sonora finale, produce una serie di pezzi agitatissimi, con bassi inarrestabili, usando il generatore DPCM per produrre bassi invece di percussioni, sostituite da noise sul generatore dell’onda triangolare. Erano suoni che all’epoca del NES nessuno aveva mai sentito.
5. Go Straight, da Streets of Rage 2
Quando mai capita di vedere nella schermata Start di un videogioco il credit al compositore della colonna sonora? Yuzo Koshiro compone e produce per il gioco Sega una colonna sonora progressive house energetica e spesso inquietante, perfetta per un videogioco quanto per un club. Tra le produzioni piú raffinate dei suoi anni, la colonna sonora rendeva Street of Rage 2 – che alla fine è un gioco dove si cammina in una direzione e si picchiano personaggi – un gioco prezioso.
4. Corneria, da Star Fox
Star Fox, che in Europa abbiamo giocato con il titolo Starwing, fu tra i primissimi giochi che accennavano visuali in 3D, ed è passato alla Storia del medium per questo. Compositore di una delle migliori colonne sonore mai prodotte da Nintendo, Hajime Hirasawa porterà con sé la lezione di produrre musica su chip con 64 kilobyte di RAM – che doveva ospitare anche il decoder scritto dagli sviluppatori oltre che l’audio stessso – e fonderà anni dopo una delle primissime società dedicate alla produzione di suonerie polifoniche. (Nostalgia? Ve l’avevamo promessa.)
3. Opening Theme, da Donald Duck: Maui Mallard in Cold Shadow
Primo episodio di una saga che poi non fu, Maui Mallard doveva essere l’alter ego investigatore, esploratore, e ovviamente ninja, di Paperino. Uno dei primi giochi Disney Interactive, Maui Mallard in Cold Shadow può vantare un compositore d’eccezione, Michael Giacchino, che avrebbe poi scritto per quasi tutte le serie televisive di J.J. Abrams, da Alias a Lost, per poi conquistare l’Oscar per Colonna sonora originale per con il cartone animato Disney Pixar di Brad Bird, Up. Si sente.
2. Guile’s Theme, da Street Fighter 2
La pianista Yoko Shimomura aveva quasi rifiutato l’incarico di produrre la colonna sonora per il seguito di Street Fighter, perché non amava i picchiaduro — preferendo comporre musica orchestrale. Guile’s Theme sarebbe invece diventato un pezzo così importante per il genere da renderla indubbiamente una degli artisti seminali per la musica per videogiochi degli anni successivi, fino a oggi.
L’internet si è accorto che l’epicità di Guile’s Theme Goes with Everything – va con tutto –, e così è anche diventato un meme.
1. Level One, da Silver Surfer
Silver Surfer era un gioco genuinamente orrendo. Non c’era passione per fumetti o masochismo che potessero far digerire questo gioco difficile non perché complesso ma solo perché progettato male. Composta dai fratelli Follin, la colonna sonora rendeva l’esperienza ancora piú alienante, disegnando paesaggi jethro tulliani punteggiati da non-schitarrate inspiegabili sul chip del NES.
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