The man in the High Castle
Dall’abolizione dello ius soli all’uscita dall’OMS, come gli Stati Uniti cambiano sotto la seconda amministrazione Trump. Tra le altre notizie: la tregua a Gaza sta reggendo, il referendum contro l’Autonomia differenziata non si farà, e TikTok ha 75 giorni per non essere di nuovo messo al bando

Trump è tornato alla Casa bianca e ha rapidamente iniziato a firmare ordini esecutivi. Sul sito della Casa bianca trovate la lista completa — molti minacciano di cambiare drasticamente il volto degli Stati Uniti e le dinamiche internazionali: tra le misure più drastiche firmate nelle prime ore di presidenza c’è anche l’abolizione dello ius soli, codificata in un ordine esecutivo dal titolo “Proteggere il significato e il valore della cittadinanza americana.” Il testo si apre con un avvertimento a tutti i cittadini: “Il privilegio della cittadinanza degli Stati Uniti è un dono inestimabile e di grande valore,” e prosegue cercando di navigare le acque difficilissime di una riforma sulla cittadinanza negli Stati Uniti — dove lo ius soli è in costituzione, con il 14esimo emendamento. Difendere il diritto alla cittadinanza sarà una delle battaglie dei prossimi mesi: due ore dopo la firma dell’ordine esecutivo c’era già una causa firmata da alcuni gruppi depositata in una corte federale in New Hampshire — a questa faranno seguito molte altre, che metteranno in discussione la costituzionalità della misura firmata da Trump. (Casa bianca / CourtListener)
Tra gli altri ordini esecutivi firmati durante il primo giorno del secondo mandato di Trump citiamo anche, in ordine sparso: la cancellazione di 78 regolamentazioni introdotte da Biden, su una lunga lista di tematiche, dal cambiamento climatico alla pandemia, passando per diverse misure che combattevano la discriminazione verso le minoranze di genere; l’istituzione di una “emergenza nazionale” al confine meridionale statunitense, che permetterà di disporre militari al confine; la grazia per i partecipanti all’assalto al Campidoglio di quattro anni fa; il ritiro dagli accordi climatici di Parigi e l’uscita dall’OMS. Il Washington Post ha pubblicato un utile riassunto delle molte misure firmate a raffica. (the Washington Post)
La giornata è iniziata con la cerimonia di inaugurazione. Durante il proprio discorso Trump ha promesso che con lui inizierà “l’età dell’oro dell’America,” durante la quale gli Stati Uniti diventeranno “l’invidia di ogni nazione al mondo.” È stato un discorso inusuale, denso di critiche verso l’amministrazione uscente, e come spesso capita con Trump, denso di inesattezze e affermazioni senza basi reali: il presidente è tornato a ripetere la propria teoria del complotto che negli Stati Uniti siano entrati migranti provenienti “dalle prigioni e dagli istituti psichiatrici” “di tutto il mondo;” ha dichiarato di nuovo falsamente che “la Cina controlla il canale di Panama;” e sostiene che i dazi “arricchiranno” il paese: “Invece di tassare i nostri cittadini per arricchire altri paesi, applicheremo tariffe e tasse ai paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini.” (YouTube / NPR / PolitiFact)
Durante i festeggiamenti, alla Capital One Arena, Elon Musk ha tenuto un breve intervento in cui ha fatto due volte un gesto che a parole non si può che descrivere come un saluto romano — attorno al quale ovviamente è scaturito il dibattito online che vi potete immaginare, con molti sostenitori dell’imprenditore che sostenevano si trattasse di un gesto involontario. A distanza di ore Musk non ha commentato direttamente sulla vicenda, ma ha dato ragione a un post su X che chiedeva di “smettere di chiamare la gente nazista.” Il collaboratore italiano di Musk Andrea Stroppa ha commentato su X il gesto scrivendo che “l’impero romano è tornato, a cominciare dal saluto romano.” Poco dopo ha cancellato il post. (YouTube / the New York Times / X)