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Il Siren Festival di Vasto è qualcosa di più che una semplice rassegna musicale. Ce ne aveva parlato Pietro Fuccio qualche mese fa e aveva ragione.

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Quattro giorni in cui la musica sembra fare da cornice all’ ”esperienza Vasto” e non il contrario.
Non si può fare altrimenti che portarsi dietro il costume, il telo e un buono stomaco pronto a farsi soddisfare dalle tante specialità abruzzesi se si vuole affrontare al meglio lo spirito del festival.

La novità di quest’anno punta proprio ad unire, ancora di più, le due anime della città. Dove si svolge il Festival vero e proprio è all’interno della città vecchia, con quattro palchi dislocati in luoghi meravigliosi. In alto, a Vasto.  Sotto c’è Vasto Marina, località balneare. Due anime, una per la notte ed una per il giorno. Perché a Vasto non si è mai turisti, al massimo si è ospiti dei tanti ragazzi che lavorano all’organizzazione.  Lo si nota, lo si vive ed è un valore aggiunto inestimabile.

Dicevamo appunto della novità. La più importante forse rispetto gli anni precedenti. Sfruttare cioè anche il palco messo a disposizione del Lido Sabbia D’oro, non solo per la notte ma anche durante tutto il giorno. I live sono gratuiti e permettono di assistere a brevi esibizioni anche di artisti che durante la sera si esibiranno sui palchi principali.

Una bella iniziativa che punta, come detto, a creare un filo conduttore tra le due anime. Perché l’esperienza sia il più possibile unica.

I live principali si concentrano nelle due giornate di venerdì e sabato, divisi su quattro palchi: Piazza del Popolo, Cortile D’Avalos (Jager music Stage), Porta San Pietro, Giardini D’Avalos.

Tutti concentrati all’interno della città vecchia rivolti verso lo splendido belvedere che si tuffa verso il golfo. Uno spettacolo unico, soprattutto durante il tramonto.

La giornata di venerdì punta sugli italiani con due nomi come headliner, una sicurezza e una novità dirompente: Baustelle e Ghali.

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Su Ghali vanno gli occhi e le orecchie dei più curiosi per approfondire un fenomeno che sta facendo numeri da capogiro e la piazza non fa che dargli ancora più giustificazione.

Bella l’intervista di inizio giornata ad Alioscia sulla storia di un gruppo fondamentale degli ultimi anni di musica italiana come i Casino Royale. Menzione speciale ai live di Giorgio Poi, Allah-Las e al dj set di Apparat.

Sabato il programma è più ricco e anche il pubblico risponde più numeroso. image-uploaded-from-ios-2Sul palco principale la tripletta è mozzafiato: Noga Erez (per la prima volta in Italia e vera vincitrice del week-end), Ghostpoet e un live devastante di Trentemøller.

Dagli altri palchi invece la rappresentanza italiana viene tenuta alta da Populous, Gazzelle, Gomma e gli attesissimi Carl Brave x Franco126.

Difficile star dietro a tutti i live ma quello di Vasto è un Festival decisamente a misura d’uomo. Si prende i suoi ritmi, non ti spreme, non ti fa correre da un palco all’altro. Non c’è mai coda per bere, mangiare o per spostarsi.

Quando tutto sembra funzionare bene è più difficile trovare punti di miglioramento. Ed è proprio in questo che il festival dovrà lavorare i prossimi anni, per cercare di bilanciare l’esperienza ricca che offre oggi, con la voglia di una piacevole abitudine che ricerca chi torna negli anni successivi, insieme alla capacità di non annoiare, non ripetersi ma progredire sempre. Una bella sfida che anche per quest’anno è stata vinta.