L’Inganno di Sofia Coppola, una distorsione emozionale al tempo della Guerra civile americana
La regista Sofia Coppola torna a guardare il mondo attraverso la vita di donne alle prese con l’incarnazione del mistero.
La regista Sofia Coppola torna a guardare il mondo attraverso la vita di donne alle prese con l’incarnazione del mistero.
Il progetto di Gréaud cerca di sottolineare la difficoltà di cercare una linea di demarcazione per separare concetti come Vero e Falso, Realtà e Fantasia.
“Gioisco del vostro odio. Se non fossi stato efficace non mi odiereste.”
Ciò che si impone, in Dunkirk, di fronte alle lacerazioni della storia, è la pura Forma: è il cinema nella sua essenza che si mostra con disinvolta decisione.
Ciò che spinge a lasciar andare l’episodio successivo non è il senso di esaltazione, il “voglio sapere che diamine succederà,” no. È il senso di vuotezza e di miseria.
“Confine” si presenta non solo come una scommessa editoriale, ma anche come documento storico che conterrà, per il futuro, il racconto di eventi che hanno segnato una comunità.
Entro e vedo un poster di Milk — il film di Van Sant — e un poster di Che Guevara. Mi chiedo se le due cose possano andare d’accordo, poi mi ricordo che sono in una ex sede del PCI.
Mezzo secolo dopo ci ritroviamo tra le mani un re-edit dell’album che conserva tutte le caratteristiche dell’originale, ma spesso ci dimentichiamo la genesi di quel CD
“Support Venezia” è una metafora di salvezza per Venezia e, di sicuro, un bel salvagente per la Biennale 2017.