Love bombing per la pace in Ucraina

I leader europei e Trump si sono scambiati molti complimenti, ma non è chiaro che passi avanti si siano fatti per mettere fine alla guerra. Tra le altre notizie: Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza, 2 morti per l’uso di taser delle FdO italiane, e i prompt matti di Grok

Love bombing per la pace in Ucraina
Foto via X, Casa bianca

Si è tenuto alla Casa bianca il summit allargato per l’Ucraina: quello che doveva essere un incontro tra Zelenskyj e Trump si è allargato a  numerosi capi di stato e di governo europei, che hanno cercato di ottenere il coinvolgimento statunitense in una soluzione per mettere fine alla guerra in Ucraina. Come nel caso del meeting con Putin, è ancora difficile indicare quali siano gli sviluppi materiali e reali di questi incontri. Quello che si è detto, attivamente è che gli Stati Uniti potrebbero avere un ruolo nella difesa dell’Ucraina dopo la conclusione della guerra — anche se il paese non potrà entrare nella NATO. Inoltre c’è disponibilità da parte di Zelenskyj a incontrare Putin e rappresentanti russi in qualsiasi formato, sia bilaterale che trilaterale, in quel caso alla presenza di Trump. L’ambizione di Trump è di mantenere ritmi molto rapidi: il presidente statunitense vorrebbe organizzare prima un bilaterale e poi un trilaterale, nel giro anche di pochi giorni — entro un paio di settimane. Zelenskyj ha assecondato l’ambizione del presidente statunitense, dicendo che i termini delle garanzie di sicurezza per il suo paese potevano essere definiti “sulla carta” entro 10 giorni. (CNN / Truth Social / Spiegel / Reuters)

La differenza principale tra questo evento e i precedenti incontri tra Trump e i leader europei è stato il tono: Donald Trump si è sprecato in complimenti per i colleghi transatlantici: Zelenskyj, finalmente ben vestito; Mark Rutte, “un vero gentiluomo,” Keir Starmer, “un amico,” Macron, che a Trump “è piaciuto dal primo giorno” “e che mi piace ancora di più ora.” Meloni è stata descritta come una “ispirazione” per Trump, che l’ha lodata per aver governato “più a lungo di molti altri” in Italia. Merz è “una persona molto forte,” anche lui “un amico” — “ed è un onore averlo come amico.” Trump ha trovato anche parole amichevoli per von der Leyen: “Credo che tu sia più potente di tutti gli altri a questo tavolo,” aggiungendo poi però un maligno “ma non so.” I leader europei hanno risposto a tono: sul sito della Casa bianca c’è un intero comunicato stampa dedicato ai loro complimenti al presidente statunitense — tra le tante citazioni vi riportiamo quella del presidente finlandese Stubb, secondo cui “ci sono stati più progressi per mettere fine a questa guerra in queste due settimane che negli scorsi 3 anni e mezzo,” e quella di von der Leyen, che si è di nuovo congratulata con Trump per il “più grande accordo commerciale di sempre” — quello che ha stretto con l’Unione europea, che ha accettato dazi pari al decuplo delle precedenti tasse di importazione. Vi ricordate quando, durante il meeting-agguato di Trump a Zelenskyj, JD Vance gli aveva rinfacciato di non ringraziare mai? Questa volta non c’è stato pericolo: solo nel proprio intervento iniziale Zelenskyj ha ringraziato Trump una decina di volte. (POLITICO / Casa bianca / the Wall Street Journal)