Una possibilità per il cessate il fuoco

Hamas ha accettato l’accordo di massima per il cessate il fuoco, ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire. Tra le altre notizie: le lettere sui dazi di Trump, Meloni chiude allo ius scholae, e gli editori indipendenti europei contro Google

Una possibilità per il cessate il fuoco
Bombardamento delle IDF sul campo profughi di Nuseirat. Foto: WAFA

Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui accetta la proposta di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza mediata anche con gli Stati Uniti. Il gruppo indica che la sua risposta è stata consegnata con “spirito positivo.” “Hamas è pienamente preparato, con la massima serietà, ad avviare immediatamente un nuovo ciclo di negoziati sul meccanismo di attuazione” — come scrivevamo nei giorni scorsi, infatti, sono ancora molti i dettagli che mancano all’accordo, e il gruppo vorrà inserire garanzie per evitare che le IDF possano tornare a sparare e bombardare in qualsiasi momento, come è stato fatto durante lo scorso cessate il fuoco, quando le autorità israeliane si sono rifiutate di passare alla seconda fase dell’accordo, che avrebbe previsto l’apertura della trattativa per la fine dell’aggressione. Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha dichiarato di nuovo che l’accordo potrebbe essere siglato la settimana prossima — sarebbe una dichiarazione molto incoraggiante, se non fosse che il presidente ha fatto esattamente la stessa promessa sette giorni fa, riferendosi alla settimana che si sta concludendo ora. Questa volta, però, c’è qualche motivo in più per crederci: anche Bishara Bahbah, lo studioso palestinese americano che in questi mesi ha lavorato come intermediario non ufficiale tra l’amministrazione Trump e Hamas, crede che si arriverà a un accordo nei prossimi giorni per mettere “fine a questa guerra maledetta.” (Reuters / the Times of Israel / Facebook)