Il massacro come trattativa

Deve arrivare la risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco — che non è chiaro se esiste — mentre le IDF continuano a uccidere decine di persone. Tra le altre notizie: la Big Beautiful Bill è stata approvata, le difficoltà di Tajani, e il sogno brasiliano dei data center sostenibili

Il massacro come trattativa
Foto: WAFA

Parlando della proposta di cessate il fuoco di 60 giorni, Trump ha dichiarato che si aspetta una risposta da parte di Hamas entro le prossime 24 ore. L’ultimo aggiornamento che risulta da fonti vicine al gruppo è che Hamas aveva chiesto garanzie che il cessate il fuoco poi porti effettivamente alla fine dell’aggressione israeliana di Gaza. A livello diplomatico, l’accordo non è infatti già chiuso e ben strutturato: anche funzionari israeliani — rimasti anonimi, ovviamente — hanno confermato che i dettagli dell’accordo erano ancora da definire. Se Hamas dovesse accettare, il cessate il fuoco potrebbe iniziare già la settimana prossima, secondo un funzionario israeliano, rimasto anonimo, che ha parlato con il canale 13. Netanyahu stesso sarebbe coinvolto nella definizione dei termini finali dell’accordo, che ci si aspetta vengano annunciati nel corso della giornata di oggi — in vista della visita del Primo ministro ricercato per crimini di guerra a Washington. Nel frattempo, le autorità israeliane conducono la trattativa come sempre, usando il massacro per fare pressione su Hamas: nelle scorse ore le IDF hanno ucciso un numero particolarmente alto di persone: 94 persone, di cui 45 stavano aspettando aiuti umanitari. Anche questa notte l’IAF ha bombardato una tendopoli: nell’area di al–Mawasi, nel sud di Gaza, dove sono state uccise 15 persone: tra loro 13 erano membri della stessa famiglia, 6 dei quali erano bambini con meno di 12 anni. (the Times of Israel / Arab News / the Times of Israel / Associated Press / WAFA)