“Un massacro mascherato da aiuti umanitari”
Medici Senza Frontiere condanna duramente lo schema della GHF, che ha già portato a piú di 500 morti uccisi dalle IDF. Tra le altre notizie: un altro retroscena sui bombardamenti statunitensi in Iran, la lettera della Libia sul caso al Masri, e forse qualcuno è pronto a comprare TikTok

Medici Senza Frontiere ha pubblicato una nota di condanna contro la distribuzione di aiuti umanitari gestita dalla Gaza Humanitarian Foundation. L’Ong usa termini durissimi per lo schema di distribuzione della GHF, dopo l’inchiesta di Haaretz che ha rivelato come i militari israeliani abbiano ricevuto ordini espliciti di sparare sugli affamati che si avvicinano ai centri di distribuzione. “Con più di 500 persone uccise e quasi 4.000 ferite mentre cercavano cibo, questo schema è un massacro mascherato da aiuti umanitari,” scrive MSF, “e deve essere immediatamente smantellato.” L’organizzazione “chiede alle autorità israeliane e ai loro alleati di cancellare l'assedio che impedisce l’ingresso alle forniture alimentari, mediche e umanitarie, oltre che al carburante, e di tornare al sistema precedente, coordinato dalle Nazioni Unite, basato su principi umanitari.” Non si tratta di un incidente, secondo l’Ong: “Questo disastro è stato orchestrato dal proxy israeliano–statunitense che opera sotto il nome della Gaza Humanitarian Foundation.” Aitor Zabalgogeazkoa, coordinatore di MSF a Gaza, spiega in modo secco: “Se le persone arrivano in anticipo e si avvicinano ai checkpoint, gli sparano. Se arrivano in orario, ma ci sono troppe persone… gli sparano. Se arrivano tardi, non dovrebbero essere lì perché si tratta di una ‘zona evacuata,’ e gli sparano.” I centri di distribuzione dovrebbero essere aperti solo un’ora al giorno — ma spesso sono aperti anche solo pochi minuti, e l’apertura e la chiusura dei centri è annunciata solo mezzo social media, con preavvisi di pochi minuti. MSF conclude: “Gli aiuti non devono essere controllati da una parte attiva nel conflitto per favorire i propri obiettivi militari. Le autorità israeliane hanno usato la privazione del cibo come un’esplicita tattica contro i palestinesi di Gaza.” (Medici Senza Frontiere)