La tregua di carta
Il cessate il fuoco regge, mentre i media statunitensi mettono in dubbio il successo dei bombardamenti sui siti nucleari. Tra le altre notizie: Zohran Mamdani ha vinto le primarie democratiche a New York, Meloni vuole prepararsi alla guerra, e un turista è stato espulso dagli Stati Uniti per un meme

Il cessate il fuoco tra Israele e Iran sta tenendo, per quanto sia platealmente molto fragile: immediatamente dopo l’annuncio di Trump che la tregue era iniziata entrambi i paesi hanno immediatamente infranto l’accordo, scatenando l’ira di Trump, che si è detto particolarmente infastidito dalle azioni di Tel Aviv. Parlando con i giornalisti, il presidente statunitense ha sbottato: “In pratica abbiamo due Paesi che combattono da così tanto tempo e con così tanta forza che non sanno più cosa cazzo stanno facendo.” Ieri sera nei cieli di Rasht, nella regione di Gilan, in Iran, sono stati intercettati di nuovo droni — l’esercito iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui avverte che ulteriori incursioni verranno punite con attacchi di ritorsione “ancora più forti” di quello contro la base aerea al–Udeid, coordinato con il Qatar per limitarne al massimo i danni. Dopo giorni di bombardamenti e distruzione reciproca, il cessate il fuoco ora tiene grazie alla apparenze: sia Tel Aviv che Teheran stanno celebrando la vittoria nel conflitto, mentre Washington si crogiola nel successo della propria operazione militare, per ottenere quella che Trump chiama “pace con la forza.” (Associated Press / CNN / X / Iran International / X / the Times of Israel / the New York Times)