I missili e la menzogna della diplomazia
Israele e Iran continuano gli attacchi reciproci, mentre un retroscena conferma il ruolo della diplomazia statunitense nel preparare l’attacco. Tra le altre notizie: l’omicidio di una parlamentare del Minnesota, i preparativi per le proteste contro Jeff Bezos a Venezia, e cosa pensano le IA dell’ICE

Israele e Iran hanno continuato ad attaccarsi reciprocamente per tutta la notte, e fino alle prime ore di oggi. Gli attacchi israeliani di sabato hanno colpito con intensità l’infrastruttura energetica del paese, colpendo raffinerie e infrastrutture dell’industria di gas e petrolio. Mentre scriviamo l’esercito israeliano non ha rilasciato commenti per giustificare gli attacchi. I pasdaran iraniani hanno risposto con attacchi di rappresaglia per colpire infrastrutture energetiche israeliane e stabilimenti dove si produce carburante per i jet. Tra gli obiettivi colpiti dai missili iraniani c’è l’istituto Weizmann, un centro di ricerca di Rehovot, che collabora con le IDF su diversi progetti, e indirizza gli studenti su percorsi accademico–militari. Su Truth Social, Trump ha negato che gli Stati Uniti fossero collegati agli attacchi di questa notte, ma ha minacciato Teheran: “Se l'Iran ci attacca in qualsiasi modo o forma, la forza e la potenza delle forze armate statunitensi si abbatteranno su di voi a livelli mai visti prima.” “Tuttavia,” aggiunge Trump, “possiamo facilmente ottenere un accordo tra l'Iran e Israele e porre fine a questo sanguinoso conflitto!!!” La dichiarazione arriva insieme a un retroscena del Financial Times che ricontestualizza la spinta per la trattativa sul nucleare come una copertura per l’imminente attacco israeliano — la ricostruzione vede la diplomazia statunitense mobilitata volontariamente in un piano per ingannare i propri colleghi iraniani. (Reuters / the New York Times / Anadolu / X / Truth Social / Financial Times)