La coalizione dei vigliacchi
Francia e Regno Unito hanno rinunciato a riconoscere lo stato palestinese, dopo settimane di schermaglie diplomatiche con Tel Aviv. Tra le altre notizie: la repressione delle proteste a Los Angeles, le speranze dell’opposizione sul referendum, e la Via Lattea non si scontrerà con Andromeda

Tra il 17 e 20 giugno si terrà a New York una conferenza delle Nazioni Unite che doveva essere occasione per una forte spinta internazionale per il riconoscimento dello stato palestinese. Nelle scorse settimane Emmanuel Macron si era speso personalmente per sottolinearne l’importanza, arrivando a parlare di “dovere morale e necessità politica.” Macron ha visitato diversi paesi per cercare di organizzare la cordata — la conferenza a New York è sostenuta da Francia e Arabia Saudita. Nelle scorse ore, però, i diplomatici francesi hanno rassicurato le proprie controparti israeliane che la conferenza di New York non sarà occasione per questo momento di rilievo internazionale. La decisione segna un drastico arretramento nella contrapposizione liberale alla pulizia etnica in corso a Gaza: il riconoscimento dello stato palestinese ora è inteso come un “premio” che potrebbe arrivare in seguito al siglare un accordo per il cessate il fuoco permanente, compresa la liberazione degli ultimi prigionieri israeliani ancora a Gaza. Ma non solo: sarebbe necessaria anche una riforma dell’Autorità palestinese, garanzie per la ricostruzione della Striscia di Gaza, e la fine del controllo politico della regione da parte di Hamas. Francia e Arabia Saudita coordineranno otto gruppi di lavoro per “preparare gli ingredienti” per una soluzione dei due stati — il Regno Unito dovrebbe coordinare quello sulla risposta umanitaria, la ricostruzione della Striscia e la sostenibilità economica di un futuro stato palestinese. Nonostante Francia, Arabia Saudita e i paesi che si sarebbero dovuto accodare a loro abbiano funzionalmente ceduto a ogni singola richiesta di Tel Aviv — compresa, in ultima analisi, quella di non riconoscere lo stato palestinese — secondo le fonti del Guardian Stati Uniti e Israele boicotteranno comunque i lavori. (the Guardian)