Rissa! Rissa! Rissa!

Si sta cercando di arrivare a una ricomposizione della rottura tra Trump e Musk, ma uno scontro era inevitabile, da mesi. Tra le altre notizie: le IDF bombardano Beirut, FdI apre al terzo mandato dei presidenti di regione, e la versione di Claude per militari e spie statunitensi

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Foto dominio pubblico, Casa bianca

Dopo mesi di alleanza e apparente vicinanza anche personale, il rapporto tra Elon Musk e Donald Trump sembra essere esploso, con l’uomo più ricco del mondo e il presidente degli Stati Uniti coinvolti in una litigata a distanza sui rispettivi social network di loro proprietà. Axios ha organizzato tutti i post in una timeline unica. La ragione dichiarata della litigata è la legge di bilancio statunitense, che secondo Musk causa un ulteriore e malsano aumento del debito pubblico statunitense. Frustrato dalla linea tenuta dal presidente e dal suo partito, Musk ha rivendicato su X: “Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni.” “Che ingratitudine,” ha aggiunto poco dopo Musk, commentando poi con un sondaggio: “È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenta davvero l’80% del centro?” — come se Musk in questi mesi avesse rappresentato la voce dei moderati tra i repubblicani. Trump gli ha risposto a distanza, dicendo che Musk si stava “stancando” lavorando alla Casa bianca, e che di fronte ai tagli sui sussidi per gli EV “è impazzito.” A quel punto Musk ha risposto con le armi pesanti: “È ora di gettare la vera bomba grossa: Donald Trump è nei documenti di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono mai stati resi pubblici.” Poco dopo, Musk ha citato un tweet di Ian Miles Cheong, un famigerato influencer malese di estrema destra, che suggeriva di rimuovere Trump con un impeachment, e di lasciare la presidenza a JD Vance. (Axios)