Morti per una razione di cibo
Durante la distribuzione di aiuti umanitari a Rafah le IDF hanno aperto il fuoco, uccidendo 3 persone e ferendone 46. Tra le altre notizie: il nuovo report dell’Organizzazione meteorologica mondiale, un poliziotto infiltrato in Potere al popolo, e un altro razzo di SpaceX è esploso

L’inizio della distribuzione, molto ridotta, di aiuti umanitari da parte della Gaza Humanitarian Foundation, la cosiddetta organizzazione no profit legata a Israele e agli Stati Uniti a cui è stato autorizzato operare nella Striscia di Gaza, è stato mortale. Le persone che avevano fatto anche chilometri e chilometri per farsi consegnare la propria razione di cibo si sono trovate costrette in fila, effettivamente detenute dietro le sbarre, e ci sono già testimonianze di palestinesi che sono stati rapiti dalle autorità israeliane mentre aspettavano di poter ritirare il proprio pacco. Nel centro di distribuzione di Rafah la situazione è degenerata quando migliaia di persone hanno preso d’assalto la struttura, facendo pressione oltre le barriere. Di fronte ai disordini, le IDF hanno aperto il fuoco — secondo le ricostruzioni israeliane sparando in aria — uccidendo 3 persone e ferendone 46. Secondo la versione della GHF, il personale del centro di distribuzione “si è ritirato per permettere a un piccolo numero di abitanti di Gaza di prendere gli aiuti in sicurezza e lasciare la zona.” Secondo Netanyahu il personale ha solo “perso il controllo momentaneamente” della struttura, ma per i militari israeliani la prima giornata è stata comunque “un successo.” Anche la portavoce del dipartimento di Stato Tammy Bruce ha difeso l’inizio della distribuzione, dicendo che le denunce per le condizioni umilianti degli abitanti di Gaza — e delle persone uccise — erano “lamentele sullo stile” con cui gli aiuti erano stati distribuiti. Anche Bruce ha definito la prima giornata di distribuzione come “un successo.” (X / the New Arab / Middle East Eye)