La Spagna propone sanzioni contro Israele
A Gaza, nel frattempo, le IDF hanno bombardato un’altra scuola, bruciando vive 30 persone. Tra le altre notizie: i dazi contro l’Europa sono stati di nuovo rimandati, Piantedosi e i comuni infiltrati dalla mafia, e l’archivio del Centro di ricerca Ames della NASA

In occasione della terza riunione del Gruppo di Madrid — un gruppo di paesi europei e arabi che sostiene la soluzione dei due stati — il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha proposto diverse possibili sanzioni contro Israele, per obbligare il governo di Tel Aviv a sospendere l’aggressione di Gaza, o per lo meno a permettere nuovamente l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia. La Spagna propone la sospensione immediata dell’accordo di associazione UE–Israele, un embargo alla vendita di armi, e la revisione della lista europea e delle liste nazionali per le sanzioni individuali, in modo da allargarla a tutte le persone che stanno rendendo impossibile la formazione di uno stato palestinese. È rilevante sottolineare che si sia trattata di una riunione allargata: hanno partecipato delegazioni di 20 paesi, più del doppio di quelle che erano presenti alla scorsa riunione del gruppo di Madrid. Questa volta a Madrid erano presenti anche stati che ancora non riconoscono lo stato palestinese, come la Germania, il Regno Unito, la Francia, e anche l’Italia — anche se il governo italiano non ritiene che mettere fine all’aggressione di Gaza sia un compito sufficientemente importante per disturbare il ministro Tajani: per l’Italia è andata la sottosegretaria Maria Tripodi. (Tajani ieri ha visitato la Basilica della Santa Vergine di Guadalupe, a Città del Messico, dove ha “pregato per la pace” in occasione del Forum Imprenditoriale Italia – Messico.) Riconoscere lo stato di Palestina è ovviamente responsabilità dei singoli stati, ma Albares ha ricordato dell’appuntamento della conferenza di New York del 20 giugno, durante la quale ci si aspetta un’ondata di riconoscimenti internazionali per l’esistenza dello stato di Palestina: domenica il Primo ministro di Malta, Robert Abela, ha preannunciato che Malta coglierà l’occasione della conferenza del mese prossimo per riconoscere lo stato di Palestina, e ha dichiarato che il paese sarebbe pronto ad accogliere i sopravvissuti della famiglia al–Najjar, i due medici e l’unico dei loro 10 figli sopravvissuto al bombardamento israeliano. (el País / ministero degli Esteri italiano / Times of Malta)