Minacce e trattativa
Trump chiude la porta alla trattativa con Bruxelles dopo aver minacciato dazi al 50%. Tra le altre notizie: la trattativa tra Ucraina e Russia non si farà al Vaticano, i “giochi” militari tra Monza e Lecco, e continuano le proteste per Gaza dentro Microsoft

Con un post su Truth Social, Trump ha fatto ripiombare i rapporti tra Stati Uniti e Unione europea in crisi, dopo la sospensione della guerra commerciale a cui si era arrivata nella speranza di arrivare a un accordo diplomatico. “L'Unione Europea, che è stata costituita con lo scopo primario di avvantaggiarsi sugli Stati Uniti in materia di commercio, è stata molto difficile da trattare,” scrive Trump, che prosegue scrivendo per sbaglio che il deficit commerciale tra i due blocchi sarebbe di soli 250 milioni — voleva scrivere 250 miliardi — anche se in realtà contando anche i servizi il totale è di 50 miliardi. “Le nostre discussioni con loro non portano a nulla!” “Per questo, ho raccomandato dazi diretti del 50% sull'Unione Europea, a partire dal 1° giugno 2025.” Il presidente ha concluso ricordando: “Non è prevista alcuna tassa se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti.” “Grazie per l’attenzione!” I funzionari che stanno seguendo la trattativa tra i due blocchi erano scettici sul raggiungimento di un accordo entro la scadenza del pausa, perché le proposte di Washington e Bruxelles erano molto lontane, e perché la diplomazia statunitense è impegnata su molti fronti in contemporanea a causa della guerra commerciale mondiale scatenata da Trump. Solo poche ore prima il commissario al Commercio Maroš Šefčovič aveva sentito al telefono il rappresentante al Commercio statunitense Greer — telefonata che deve essere stata particolarmente faticosa, considerato come un retroscena aveva anticipato che Greer avesse intenzione di respingere le proposte europee. (Truth Social / Euractiv / Euronews / POLITICO / Financial Times)