“Pronti a combattere per sempre”

L’apertura della trattativa per la pace in Ucraina è stata un nulla di fatto. Tra le altre notizie: un’ulteriore intensificazione dell’aggressione di Gaza, dove va il Remigration Summit, e le farmacie illegali su Spotify

“Pronti a combattere per sempre”
foto via X, Rustem Umerov

L’incontro tra funzionari ucraini e russi a Istanbul è andato come si poteva immaginare: ci si è accordati per un nuovo scambio di prigionieri — che rimanderà a casa duemila persone — ma non si sono fatti progressi per arrivare a un cessate il fuoco. I funzionari ucraini si erano presentati al summit proponendo un cessate il fuoco senza condizioni di 30 giorni, uno scambio di tutti i prigionieri di guerra, e l’organizzazione di un incontro diretto tra Zelenskyj e Putin. I funzionari russi sono arrivati a Istanbul per trattare da vincitori: secondo i retroscena, Vladimir Medinskij, il consigliere di Putin che era a capo della delegazione di Mosca, avrebbe dichiarato: “Non vogliamo la guerra, ma siamo preparati per combattere un altro anno, o altri due o tre — o fino a quando sarà necessario. Abbiamo combattuto contro la Svezia per 21 anni. Quanto siete pronti a combattere voi?” La Russia sarebbe “preparata a combattere per sempre.” La delegazione russa avrebbe chiesto il ritiro delle truppe ucraine dalle oblast annesse nel settembre 2022, minacciando di estendere la propria occupazione fino alle oblast di Charkiv e Sumy. I funzionari russi avrebbero chiesto anche il riconoscimento dell’annessione della Crimea e che l’Ucraina accettasse di assumere uno stato neutrale, non allineato, senza la presenza di truppe e armi estere sul proprio territorio. Inoltre, l’Ucraina dovrebbe rinunciare alla richiesta di indennità di guerra alla Russia. Una fonte di Reuters nella diplomazia ucraina riporta che Kyiv riteneva che le richieste russe fossero “non realistiche.” (Reuters / X / Telegram / X / the Guardian)