L’esplosione di cecità a Gaza

Dall’inizio dell’aggressione di Gaza hanno perso la vista circa 1.500 persone, e altre 4.000 sono a rischio di cecità. Tra le altre notizie: lo scioglimento del PKK, la CISL contro il referendum, e il Messico denuncia Google

L’esplosione di cecità a Gaza
Una tendopoli a Jabalia. Foto: WAFA

Il ministero della Salute di Gaza ha denunciato che nella Striscia è in corso un aumento drastico dei casi di cecità a causa della mancanza di materiali sanitari: secondo i dati del ministero dall’inizio dell’aggressione di Gaza hanno perso la vista circa 1.500 persone, e ci sono quasi altre 4.000 persone che sono a rischio di cecità a causa della mancanza di cure. Il ministero è tornato a chiedere a Nazioni Unite e agli operatori umanitari internazionali di agire per impedire il collasso del sistema sanitario della Striscia — ma non si può fare niente finché non viene sollevato il blocco totale imposto dalle autorità israeliane, che continua da 71 giorni. Abdel Salam Sabah, il direttore dell’ospedale oftalmico di Gaza, spiega che “gli strumenti rimanenti vengono riutilizzati in modo eccessivo, aumentando il rischio di contaminazione e mettendo a repentaglio la vita dei pazienti.” “L’ospedale opera attualmente con solo tre forbici chirurgiche molto consumate, rendendo quasi impossibili ulteriori interventi agli occhi.” Sabah ha aggiunto che con ogni probabilità si arriverà alla sospensione completa di tutte le procedure chirurgiche, se le organizzazioni internazionali non sono in grado di fornire materiali. Le ferite agli occhi sono tra i problemi più diffusi causati dal conflitto — a causa delle tante esplosioni — e sono particolarmente diffuse tra donne e bambini. (the New Arab)