Trump Gaza, nel mondo reale
Washington e Tel Aviv hanno discusso di un’amministrazione statunitense temporanea della Striscia di Gaza, sul modello dell’occupazione dell’Iraq. Tra le altre notizie: continuano le tensioni tra Pakistan e India, l‘assalto di FdI contro il ballottaggio, e l’impatto di ChatGPT nelle università

Come accade ciclicamente quando l’interesse internazionale è costretto a spostarsi su altre notizie, è stata una giornata particolarmente violenta nella Striscia di Gaza — nelle scorse 24 ore le IDF hanno ucciso più di 100 persone: sono state colpite diverse residenze di civili a Beit Lahia e Khan Yunis, mentre nella città di Gaza sono stati bombardati un ristorante e un mercato, uccidendo 32 persone e ferendone 86. A nord della città di Gaza, è stata bombardata una tendopoli, e l’aviazione israeliana ha anche colpito il campo profughi di Nuseirat. (Middle East Eye)
L’intensificazione dei bombardamenti arriva mentre continua a pendere la minaccia dell’operazione “carri di Gedeone,” che prevede l’occupazione permanente della Striscia e la deportazione della popolazione palestinese in una riserva di territorio nel sud della Striscia. Un retroscena esclusivo di Reuters rivela che rappresentanti di Stati Uniti e Israele hanno discusso di una possibile amministrazione statunitense “temporanea” per il dopoguerra nella Striscia di Gaza. Le consultazioni, che secondo le fonti dell’agenzia sono di “alto livello,” ipotizzano la formazione di un governo di transizione statunitense che dovrebbe amministrare Gaza attraverso un percorso di “demilitarizzazione e stabilizzazione,” che dovrebbe continuare finché “non emerga una amministrazione palestinese valida.” Nelle discussioni preliminari non è stato indicato nessun tipo di scadenza entro cui Washington dovrebbe trasferire i propri poteri a una amministrazione locale. Le fonti dell’agenzia hanno paragonato la proposta all’Autorità provvisoria della coalizione, l’amministrazione temporanea condotta in Iraq dalla coalizione internazionale che aveva invaso il paese per rovesciare Saddam Hussein, durata un anno — sciolta sotto la pressione dell’insorgenza di una forte resistenza contro l’occupazione — e responsabile della privatizzazione selvaggia dell’economia irachena. Non è chiaro se si è arrivati a un accordo, e nemmeno quale delle due parti abbia avanzato la proposta. Le autorità israeliane e statunitensi sentite dall’agenzia non hanno rilasciato dichiarazioni per smentire il retroscena. (Reuters)