Uccisi di fame

Dopo due mesi di blocco totale agli aiuti umanitari, nella Striscia di Gaza sono morte di fame 57 persone. Tra le altre notizie: la controversia sul cessate il fuoco di 3 giorni in Ucraina, è morta una persona nel CPR di Brindisi Restinco, e Grok litiga con gli utenti MAGA di X

Uccisi di fame
foto via X, UNRWA

Sono passati più di due mesi da quando le IDF hanno imposto un blocco totale all’ingresso di cibo e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, e secondo i conteggi del governo di Gaza, da allora sono morte 57 persone di fame. La maggior parte sono bambini, ma sono morti di fame anche malati e anziani. L’ufficio stampa del governo di Gaza sottolinea che si tratta di persone uccise dal “continuo uso del cibo come arma di guerra da parte dell’occupazione di Israele.” La dichiarazione continua chiedendo l’intervento della comunità internazionale, che dovrebbe “mettere pressione in ogni modo per far riaprire il varco di Rafah e tutte le altre frontiere.” Oltre il varco di Rafah, a 45 km in Egitto, ci sono tantissimi camion di aiuti umanitari che stanno aspettando di poter entrare nella Striscia, ma che appunto non possono accedere ai territori. Solo nelle scorse ore è morta di malnutrizione una bambina, Janan Saleh Al-Saqafi, nell’ospedale al–Rantisi della città di Gaza — quello della famigerata tabella che secondo le IDF elencava nomi di miliziani e invece riportava i giorni della settimana. (Middle East Eye / Al Jazeera / Palestine Chronicle)